exibart prize incontra Giuseppina Arangino
L'arte può arrivare a parti di noi che non conosciamo o che evitiamo, sia come individui che come società. Essa agisce sull'immaginario per stimolarlo, per cambiarlo e talvolta per stravolgerlo.
exibart prize incontra Jagod
Il mio lavoro si sviluppa intorno a due elementi principali: la strada e i frammenti.
exibart prize incontra Laura Amato
Ogni nuova opera, che sia figurativa, astratta o tessile è come una pagina di un diario che aggiorno ogni volta che l’intensità di una emozione spinge per essere portata alla luce, all’esterno e condivisa.
exibart prize incontra Cecilia Maran
Gli elementi principali del mio lavoro sono la curiosità, la contaminazione tra le tecniche e la sperimentazione di queste.
exibart prize incontra Giorgio Gerardi
Negli ultimi anni mi sono concentrato su alcuni soggetti: nuvole, foglie, dettagli dell'ambiente che mi circonda, oggetti di uso quotidiano.
exibart prize incontra Raffaella Romano
Il mio lavoro indaga le relazioni tra percezione e superficie dell’opera, tra soggettivo e oggettivo, tra visibile e invisibile.
exibart prize incontra Stefano Giorgio Acconci
La pittura per me è stata e lo è ancora, una forma di autoterapia e conoscenza , uno strumento per comunicare con gli altri " un'altra forma di tenere un diario" come diceva Picasso.
exibart prize incontra Leopoldo Bon
I progetti li ritengo forme restrittive del crescere culturalmente, la ricerca può generare forme nuove dell’essere e delle sue forme di espressione.
exibart prize incontra Claudia Fuggetti
Oggi immaginario e società sono molto più interconnessi che in passato. Immaginare è già un atto di resistenza, ma cambiare l’immaginario è una sfida assai più complessa.