exibart prize incontra Alessandro Borrelli
Acqua, fuoco e terra, con l’aggiunta di polveri colorate, adoro plasmare la materia che si presta a qualsivoglia fantasia, regalandomi incantevoli risultati.
exibart prize incontra Aleksandra de Pan
La mia pittura può essere definita come una creatività intuitiva, dove il mio processo creativo segue il flusso, all’interno del quale mi disconnetto dal mondo materiale ma con una cognizione ben precisa di ciò che sta accadendo dentro di me.
exibart prize incontra Emiliano Bazzanella
La mia idea è che l'arte contemporanea debba essere poliedrica e, quindi, debba utilizzare tutte le tecniche e le discipline disponibili per esprimere dei concetti.
exibart prize incontra Cetty Previtera
Amo la materia grassa, e i suoi tempi di essiccazione, a volte snervanti ma infine portatori di tempi meditativi e riflessivi sul procedere.
exibart prize incontra Marianna Simonetti
Quando immagino di rappresentare un contenuto, lo immagino in un progetto di composizione che parte dall'individualità del soggetto, fino a divenire gioco con il fruitore rispetto alla posizione della tela nella sequenza.
exibart prize incontra Marilena Ramadori
Al centro della mia ricerca c’è l’architettura. Gli edifici accompagnano da sempre l’umanità e indagare sul loro linguaggio espressivo diventa per me un’esigenza alla quale non voglio rinunciare.
exibart prize incontra Nicola De Luca
Sono immagini che scaturiscono da un disegno lento e scrupoloso, in un gioco di tessiture e filigrane di monocromi graffiti, generate da linee e gesti, che indagano, attraverso le infinite sfumature di grigio, il divario tra l’apparente e l’intimo.
exibart prize incontra Carlo Zulian
L’urgenza, l’istinto. Non dipingo mai pensando di creare qualcosa in particolare. Cerco di pormi sulla tela come mi pongo nella vita, semplicemente essendo me stesso. Si può mentire a chiunque ma non a sé stessi.
exibart prize incontra Aurelio Gaiga
Nei miei lavori, che si ispirano alle interferenze televisive o a delle distorsioni digitali, le figure che vi compaiono sono distorte, come se la tecnologia potesse cancellare la nostra storia, il nostro passato, la nostra memoria, forse la nostra stessa umanità.