Ashraf è salvo
Sì, Ashraf Fayadh, artista e poeta palestinese condannato a morte in Arabia Saudita non avrà la pena capitale. Ma sono ugualmente terribili le sue prospettive future, in un caso che dovrà continuare a far riflettere
Centri (d’arte) commerciali
Fenomeno in espansione quello dei centri commerciali come "gallerie" d'arte. Effetto di "reversione" del museo nella vita quotidiana o, meglio, di fruizione utilizzata come esca per le casse?
Gestione sociale, globale
Mentre Google supera Apple, c'è qualcosa che invece funziona perfettamente, e che dimostra come ha cambiato le nostre vite: facebook. Con un utile che lavora sulle identità, e che fattura quasi 6 miliardi di dollari
Pubblico e privato, bella scoperta!
Ieri il cinema, con i 400 milioni di fondi fissi. Oggi una "novità" che scopre l'acqua calda, ovvero che servono collaborazioni tra pubblico e privato per i beni culturali. E se lo dice il capo del Mibact
Il cinema? Una bomba. | E l’arte?
400 milioni di risorse certe, ovvero il 60 per cento in più di finanziamenti: tutto per il cinema! Un DDL governativo fa piovere sul grande schermo. E l'arte contemporanea resta a secco.
Due pesi, e due misure
Da un lato la RAI, con un licenziamento nemmeno troppo giustificabile, dall'altro Palazzo Chigi, la Sovrintendenza Capitolina e le statue coperte. E una figura pessima, planetaria. Differenti casi di un Paese sottosopra
La guerra dei confini
Che succederebbe se Germania, Austria, Danimarca, Svezia, Francia e Slovenia, per iniziare, chiudessero i loro confini interni? Che l'Italia, di nuovo, si ritroverà sola a gestire gli sbarchi del nuovo esodo. Con l'Europa che ritira la mano dell'accoglienza
Teatro 1 – Calcio 0
Possiamo dire di essere fieri del risultato, e non per mancata tifoseria. Ma perché non c'è nulla che restituisce più dignità ad una città che la sua vita culturale. E Milano, stavolta vince
Il treno che ha diviso l’Italia
A margine delle manifestazioni per le Unioni Civili, l'Italia si è svegliata ancora più spaccata. E ci si è messo di mezzo pure Italo Treno, che anziché unire divide, e non poco