Il fatto

Che l'Italia e la Capitale siano amate a non finire dagli stranieri è risaputo. E il regalo malese all'Opera di Roma non fa che confermare questo fatto, ricordandoci di quanto invece noi stessi abbiamo una strana mancanza di autostima

Condannato l'attentatore della maratona di Boston, in un ultimo atto che è sembrato una pièce teatrale, con tanto di citazione di Shakespeare. Ma può avere senso, oggi, una strana legge del taglione in un Paese “civile”?

Tutti per la cultura e poi si chiude, si commissaria, si ritarda, si taglia. La storia del Palaexpo e delle Scuderie del Quirinale di Roma la dice lunga sullo stato di salute della città, dove il problema “politico” si ripercuote in tutti gli angoli, ma anche di un Paese che con la cultura ci vorrebbe “mangiare”, mentre la butta a mare.

Ormai non sembrerà più solo un modo di dire: i computer ci sostituiranno, e capteranno la verità dei testi scritti da mano umana. L'azienda che metterà a regime il software? Google ovviamente. Anzi, Google DeepMind. Un nome, un programma

Inquietante a dir poco. Tragico, ma soprattutto perfido. Eppure l'Isis rapisce uno stuolo infinito di bambini, a Mosul, per addestrarli e "ammaestrarli" alla guerra. Con quali speranze per il futuro? La liberazione, per esempio?

Utilizza le pagine del più celebre quotidiano inglese, The Guardian, Anish Kapoor. Il motivo? Domandarsi cosa fare della violenza "politica" che si è accanita contro il suo "Dirty Corner". E non è questione da poco

Più polemico di un politico, rivoluzionario e costruttivo o semplicemente “pervaso” dai buoni sentimenti di un reazionario che vuole riportare la Chiesa al potere globale? Dovrebbero convincerci Papa Francesco e la sua Enciclica verde?

In base alle proprie professioni, ciascuno fa quello che può: chi prega, chi progetta di alzare muri, chi dice che i migranti ce li teniamo noi. Ancora su questo argomento? Sulla frammentazione d'Europa, piuttosto

A dirlo è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la visita ufficiale a Vicenza. Un pensiero che torna frequente, quasi una specie di monito contro la sonnolenza del Paese