Dall’11 aprile 2000 al 28 maggio 2000 | Il Retablo di...
Il prestito del dipinto di Anton Van Dyck raffigurante La Madonna con il Bambino e Sant’Antonio da Padova, richiesto dal Musée des Beaux-Arts di Digione in occasione della manifestazione Le Printemps des Musées, ha offerto alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Milano un’occasione davvero unica: quella cioè di presentare al pubblico accanto alla grande tavola dell’Ultima Cena di Pieter Paul Rubens, esposta nella sala XXXI della Pinacoteca di Brera, anche la predella, che a seguito di una serie di complesse vicende, fa ora parte delle collezioni del museo di Digione
Dall’11 febbraio 2000 | Volti della Milano risorgimentale nei ritratti di...
Dalla collezione del gentiluomo Gian Giacomo Poldi Pezzuoli una serie di opere "nascoste" rappresentanti volti di personaggi che hanno avuto un ruolo importante nella Milano della seconda metà del XIX secolo
Fino al 21 maggio 2000 | In Terrasanta: dalla Crociata alla...
Nell’anno del Giubileo una grande mostra racconta la storia delle Crociate e della Custodia della Terrasanta.
A Palazzo Reale una mostra che fa rivivere mille anni di storia e di cultura ancora vivissime, attraverso capolavori di scultura medievale, di oreficeria e di pittura, miniature, monete, oggetti d’uso comune, documenti e volumi
A Palazzo Reale una mostra che fa rivivere mille anni di storia e di cultura ancora vivissime, attraverso capolavori di scultura medievale, di oreficeria e di pittura, miniature, monete, oggetti d’uso comune, documenti e volumi
Fino al 24 Aprile 2000 | Strumenti di lavoro:oggetti d’arte. |...
In mostra al Castello Sforzesco gli strumenti da lavoro della collezione Nessi.
Nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco sono esposti al pubblico per la prima volta circa 700 utensili da lavoro datati dal XVI al XIX secolo, che vanno considerati quali vere e proprie opere d’arte.
Nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco sono esposti al pubblico per la prima volta circa 700 utensili da lavoro datati dal XVI al XIX secolo, che vanno considerati quali vere e proprie opere d’arte.
Dal 13 febbraio 2000 al 14 maggio 2000 | I Giacometti,...
Si chiamavano Giovanni, Alberto, Diego, Bruno e Augusto. Sono i Giacometti, la felice dinastia d’artisti che trova le proprie origini in Val Bregaglia, nel cantone svizzero dei Grigioni. A questi straordinari personaggi e al loro entourage è dedicata la grande mostra in corso alla Fondazione Mazzotta, che propone al pubblico anche numerose opere poco conosciute o, addirittura, assolutamente inedite
Dal 4 aprile 2000 all’ 8 luglio 2000 | MAX ERNST...
In molte delle sue mostre la Galleria Blu ha dedicato attenzione all’opera di Max Ernst (Brühl 1891-Parigi 1976), a partire dal 1964 (mostra “Gesto e Segno”). Ora, con un’esposizione che si inaugura lunedì 3 aprile, la galleria ha voluto raccogliere, a poco meno di venticinque anni dalla morte del maestro tedesco, un bel numero di opere che ne percorrono tutta l’esperienza creativa, in un arco cronologico di cinquant’anni, dal 1923 al 1974
Dal 16 guigno 2000 al 22 settembre 2000 | Mario Giacomelli....
Il percorso di Mario Giacomelli (Senigallia, 1925) come fotografo è probabilmente uno dei più atipici per questo grande maestro della fotografia. In mostra, il lavoro più recente di Mario Giacomelli, una serie di 30 gelatin silver print, formato cm. 30 x 40, stampate dall'autore nell'anno 2000, come un commentario alla poesia di Borges
Dall’11 giugno 2000 al 20 settembre 2000 | Piranesi & Goya....
La Fondazione Mazzotta apre la sua sessione estiva con una rassegna interamente dedicata alla grafica confermando così quella vocazione alle opere su carta che ne ha determinato la nascita e il percorso culturale. Un appassionante viaggio attraverso le visioni eroiche, fantastiche e grottesche di due maestri, Giambattista Piranesi e Francisco Goya, accomunati dalla dedizione con cui esercitarono l'arte dell'incisione in due periodi diversi, ma abbastanza vicini, della storia dell'arte
Dall’ 8 giugno 2000 al 15 luglio 2000 | Da Alighiero...
La Galleria 1000 eventi dedica una mostra in omaggio all'artista torinese Alighiero Boetti, uno dei massimi rappresentanti dell'Arte Povera e del concettualismo italiano, prendendo in considerazione gli anni compresi tra il 1966 e il 1974, periodo cruciale per lo sviluppo della ricerca dell'artista e per la definizione della sua poetica