Popsophia
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Politica e opinioni

Il Sottosegreario Lucia Borgonzoni ha incontrato i partner istituzionali e gli operatori dell’industria culturale e creativa italiana, per un confronto sulle misure introdotte dalla Legge sul Made in Italy
Grand tour d’artista

Grand tour d’artista

Un tempo erano gli scrittori, o quelli che oggi si chiamano critici (specie in via d’estinzione). Ma, come è risaputo, a viaggiare in lungo e in largo oggi sono gli artisti. Per sei mesi, due mesi o solo quindici giorni. L’importante è che siano in residenza. Ovunque. Siamo andati a vedere che succede a Bolzano, dove un collezionista, Antonio Dalle Nogare, ha avviato il suo programma di residenze, mentre la Kunstverein locale lo fa da tempo
Affaire Bronzi  | specchio d’Italia

Affaire Bronzi | specchio d’Italia

A Milano o a Reggio Calabria. Pop o classici che siano. Affascinanti o sculture qualsiasi come ce ne sono tante (qualcuno lo sostiene), i guerrieri di Riace dividono l’opinione pubblica. Ma non da oggi. E soprattutto non si tratta solo di trasferta o di fiore all’occhiello per un museo che dovrebbe ospitarli e che non decolla. Dietro i gemelli più famosi d’Italia c’è la confusione di un intero Paese
Lo stato ha bisogno dell’arte?

Lo stato ha bisogno dell’arte?

Oggi, con un convegno alla GNAM di Roma, si cerca di fare il punto su alcune delle domande più spinose di oggi: davvero l'Italia ha bisogno di cultura per uscire dalla crisi? E perché si pensa sempre all'arte su un piano economico? Come cambiare le carte? Iniziando a rifiutare questo piano del discorso. Come ci spiegano due degli organizzatori, Stefano Velotti e Alfredo Pirri
Firenze | museo ma non posso

Firenze | museo ma non posso

Ci sono voluti quasi cinquanta anni perché la città toscana avesse il suo museo. Non d’arte contemporanea, ma del Novecento. Eppure l’operazione non convince. Troppa storia dell’arte concentrata in uno spazio troppo piccolo, senza colmare quei vuoti che neanche le tante donazioni e i prestiti riescono a nascondere. E poi basta con la “fiorentinità”!
Centro per le Arti?  | Roba vecchia  | M9 è il post museo

Centro per le Arti? | Roba vecchia | M9...

È proprio questa l’ambizione della nuova macchina culturale che sorgerà a Mestre, presentata ieri a Venezia. Un gran bel progetto architettonico, costato milioni di euro. Nato da un intenso confronto con altre istituzioni internazionali vocate a documentare e a restituire al pubblico i più diversi aspetti della vita quotidiana. Per questo, e per altro ancora, M9 è trasforming the city
La meraviglia della complessità

La meraviglia della complessità

Quello che Rem Koolhaas mette in scena all'Arsenale è il racconto preciso e complesso di un'anima: quella italiana. Scandagliata da nord a sud, attraverso quel secolo breve che ha formato la sua attualità. Nessuna nostalgia del passato, ma un catalogo di ricerche che mettono in luce un Paese decisamente "trasversale". Come il suo paesaggio
Al cinema con

Al cinema con

Piacerebbe a tutti – pensiamo noi di Exibart – che un artista parlasse di cinema. Ma a volte gli artisti sono un po’ pigri o le parole non sono il loro mezzo d’espressione più amato. Allora abbiamo pensato di andare al cinema con un artista, commentandolo con lui. La cinéphile che accompagna l’artista in sala è Silvia Marsano e stavolta a parlare con lei di un film è Gregorio Botta. Ecco che cosa si sono detti dopo aver visto Locke
Il banale nell’arte/2

Il banale nell’arte/2

La banalità popola la nostra vita. E se l’arte si appiattisce su questa non diventa altrettanto banale? Il tema, già discusso nel passato, oggi si ripropone in una prospettiva diversa, visto che l’arte si propone essa stessa come una forma di realtà. Cerchiamo di capire il nuovo scenario con questo saggio, di cui vi proponiamo la seconda parte. Che si confronta con la difficoltà a definire che cosa sia l’arte e con il post modernismo. E va oltre
Come funzionano l’arte e la memoria all’epoca dei social media?

Come funzionano l’arte e la memoria all’epoca dei social media?

Abbiamo sempre più bisogno di raccontare e di immagazzinare le nostre storie. Forse sono solo operazioni per esorcizzare il vuoto. Facilitate da una tecnologia apparentemente amica. Ma cosa rimane dell’esperienza che abbiamo vissuto davanti a un’opera dopo averla condivisa nella nostra rete di contatti? O della mia esperienza di spettatore mentre scatto una foto a una performance per pubblicarla su Facebook?

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