Popsophia
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Politica e opinioni

Il Sottosegreario Lucia Borgonzoni ha incontrato i partner istituzionali e gli operatori dell’industria culturale e creativa italiana, per un confronto sulle misure introdotte dalla Legge sul Made in Italy
La quotidianità del male

La quotidianità del male

Ripercorriamo tre mostre viste recentemente e soprattutto tre artisti: Mircea Kantor, Grazia Toderi e Cyprien Gaillard, che elaborano una rappresentazione del male. Non per esorcizzarlo, ma per collocare la sua presenza nella nostra vita ed esserne consapevoli. Anche dell'interpretazione che ne diamo. Perché l'arte può aiutare a rivedere sotto una diversa luce le cose. E a sanare le ferite
Utopie low budget. E realizzate

Utopie low budget. E realizzate

Quella che vi raccontiamo è una storia esemplare, che accade a Molfetta, in Puglia. Dove, grazie al sogno e all’impegno di un giovane curatore, arrivano artisti come Kounellis, Accardi, Kosuth, Baruchello fino ai più giovani Kader Attia e Carsten Nicolai. Un lavoro lungo anni, con – c’è bisogno di dirlo? – qualche bastone tra le ruote. Ma alla fine consacrato da illustri critici e prestigiose pubblicazioni internazionali
L’arte che fa la tv

L’arte che fa la tv

Non solo pay-per-view, ma anche digitale terrestre. Per ora gli esempi non sono molti, ma alcuni programmi dedicati all'arte nascono, o tornano, sul piccolo schermo. Con una nuova concezione rispetto al grigio approccio documentaristico, più vicini al quotidiano. Anche degli artisti. Per sgombrare il campo dall'idea che arte e televisione siano destinate a non incontrarsi mai
Il mito d’oggi dell’arte contemporanea

Il mito d’oggi dell’arte contemporanea

Sulla falsariga del celebre Miti d'oggi di Roland Barthes, vi proponiamo una lettura del fantastico mondo dell'arte contemporanea. I suoi protagonisti, le opere più discusse e i suoi simulacri. Ma soprattutto quel suo particolare slittare verso il mondo della comunicazione che appiattisce dissenso, critica e pratica curatoriale. Inguaribili pessimisti? Leggete e dite la vostra
Il giudizio è impossibile. Viva il giudizio/2

Il giudizio è impossibile. Viva il giudizio/2

Salutiamo i lettori di Exibart con la seconda e ultima parte del testo che Luca Bertolo ha scritto per il giornale. Dove continua la sua riflessione sulle analogie tra arte e sport. Ma soprattutto sui criteri del giudizio, per capire se e come in arte è possibile.
Dal 26 dicembre il sito va in loop. Appuntamento per l’anno nuovo, al 7 gennaio. Molti auguri a tutti!
Quei pasticciacci inutili dei musei

Quei pasticciacci inutili dei musei

Minoli di qua e Minoli di là. Nuovi vertici per il Castello di Rivoli e per il MAXXI. Con la fine dell’anno, si riattizza il balletto dei direttori. Tra i soliti noti che vanno e vengono e molti rumors. Su nomi che ovviamente hanno un’ampia copertura politica. Niente di nuovo, insomma. Se non che si potrebbero tentare carte diverse. Avendo la doverosa copertura finanziaria. E una vera autonomia dalla politica
Il giudizio è impossibile. Viva il giudizio/1

Il giudizio è impossibile. Viva il giudizio/1

Tra arte e sport esistono curiose analogie. La tensione, la coscienza di quello che si sta facendo, la sfida con se stessi, la competizione. Ma se nello sport contano i centimetri, che cosa determina il valore dell'opera? Il mercato, o altro? E che cosa si "vince" alla fine? Pubblichiamo la prima parte di un bel testo che Luca Bertolo ha proposto ad Exibart sulla pratica del giudizio nell'arte
La possibilità della pittura/1

La possibilità della pittura/1

Molti media oggi in uso nell'arte appaiono più adeguati al nostro tempo. La pittura, che non fa ricorso a nessuna tecnologia, vive invece di separatezza. Che cos'è allora a renderla attuale, linguaggio del nostro tempo in senso pieno? Non il semplice atto di essere un evergreen del mercato, cosa che pure dovrebbe far riflettere criticamente. Né il suo essere immagine del mondo. La pittura è per la capacità di interpretare questo mondo
L’innocenza di Abdessemed

L’innocenza di Abdessemed

Giornali e siti stranieri, oltre che francesi, hanno abbondantemente parlato della mostra dell’artista algerino presentata al Beaubourg. In Italia è stata bollata come “piccolo assurdo”, perché fuori del museo parigino c’è una grande scultura che raffigura la celebre testata che Zidane rifilò a Materazzi. Tutti qui, non abbiamo niente da aggiungere? O è che la verità ci fa male?

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