Messaggi in codice |
Dal Louvre alla Scozia. Dal Sacro Graal (anzi, Sang Real) ad Ermete Trismegisto. Maria di Magdala e San Giovanni Battista. Viaggio riassuntivo tra i misteri del Codice Da Vinci, mentre il film tratto dal best seller più discusso, condannato (e persino bruciato) degli ultimi anni, spopola nelle sale…
Un ministro oberato |
Rutelli, infine. Un vice presidente del consiglio prestato ai Beni Culturali. Con il compito di occuparsi pure di turismo e di made in italy. Il ministero di Piazza del Collegio Romano rischia di avere un titolare part-time? Forse no, ecco perché…
E se anche da noi… |
Quando accadrà anche da queste parti? Quando arriverà la bufera? Quando scoppierà la bomba? Quando salteranno i tombini? Quando cominceranno a venire fuori i segreti di Pulcinella? Chi è, o meglio, chi sono i “Lucky Luciano” dell’art-system?
Se la sfiga diventa teoria |
di alfredo sigolo
La fama terrena, la gloria eterna o il vil denaro. Bisogno, ambizione, vocazione o predestinazione? Che cosa muove l’artista contemporaneo? Ma soprattutto, qual è il motore del sistema dell’arte d’oggi? Facile la risposta. Ma solo se si guarda la vetta…
La fama terrena, la gloria eterna o il vil denaro. Bisogno, ambizione, vocazione o predestinazione? Che cosa muove l’artista contemporaneo? Ma soprattutto, qual è il motore del sistema dell’arte d’oggi? Facile la risposta. Ma solo se si guarda la vetta…
La guerra di Napoli |
di anita pepe
La guerra di Mario è il nuovo film del cineasta partenopeo Antonio Capuano. La storia di una complicata adozione con –a far da sfondo- una Napoli allucinata nei suoi contrasti da metropoli sudamericana. E, qua e là, elementi utili per riflettere sul rapporto (in)felice tra l’arte contemporanea ad il capoluogo campano…
La guerra di Mario è il nuovo film del cineasta partenopeo Antonio Capuano. La storia di una complicata adozione con –a far da sfondo- una Napoli allucinata nei suoi contrasti da metropoli sudamericana. E, qua e là, elementi utili per riflettere sul rapporto (in)felice tra l’arte contemporanea ad il capoluogo campano…
Le gallerie francesi a nudo. Le inglesi… in Svizzera!
di alfredo sigolo
Quanto vale il mercato dell’arte? Stavolta a chiederselo sono i francesi. Ma mica gente qualunque, proprio i galleristi. Accusati spesso di osteggiare ogni tentativo di misurazione della loro attività, ingenerando per altro non pochi sospetti sull’entità del sommerso, stavolta sono loro stessi a mettersi a nudo, per dimostrare quanto valgono...
Il cinema, morto e contento |
di riccardo venturi
Il cinema? E’ morto. Parola del regista inglese Peter Greenaway. Che di immagini in movimento se ne intende. In una recente conferenza spara a zero sul presente del linguaggio cinematografico, dato per spacciato. E dà una ricetta, in quattro punti, per uscire dall’impasse. Esiste dunque un’esperienza visiva pronta a sostituire la settima arte? Lui è pronto a giurarci...
Il cinema? E’ morto. Parola del regista inglese Peter Greenaway. Che di immagini in movimento se ne intende. In una recente conferenza spara a zero sul presente del linguaggio cinematografico, dato per spacciato. E dà una ricetta, in quattro punti, per uscire dall’impasse. Esiste dunque un’esperienza visiva pronta a sostituire la settima arte? Lui è pronto a giurarci...
Saranno famosi. L’ultima classifica |
Ancora una classifica. E così dopo la Top Power List, la classifica dei 100 personaggi più influenti del sistema dell’arte mondiale, la rivista londinese ArtReview raddoppia e cala il carico di briscola. Nel numero di dicembre un intero speciale dedicato all’arte che verrà. Exibart continua ad analizzare le art parade mondiali...
Biennali invisibili, obiettivi sensibili |
di alfredo sigolo
Si chiama “Sindrome di Marco Polo”, ansia che spinge alla scoperta e continua esplorazione di nuovi mondi e culture. Dagli anni ‘90 ci siamo abituati alla nascita continua di nuove Biennali d’arte. Ma ormai i calendari sono talmente fitti di appuntamenti che l’esotismo della Sindrome di Marco Polo del popolo dell’arte per lo più si alimenta di un immaginario frammentario e virtuale fatto di nomi, loghi, rapporti e comunicati, immagini riprodotte, cataloghi e riviste. L’hanno chiamata Biennalizzazione...
Si chiama “Sindrome di Marco Polo”, ansia che spinge alla scoperta e continua esplorazione di nuovi mondi e culture. Dagli anni ‘90 ci siamo abituati alla nascita continua di nuove Biennali d’arte. Ma ormai i calendari sono talmente fitti di appuntamenti che l’esotismo della Sindrome di Marco Polo del popolo dell’arte per lo più si alimenta di un immaginario frammentario e virtuale fatto di nomi, loghi, rapporti e comunicati, immagini riprodotte, cataloghi e riviste. L’hanno chiamata Biennalizzazione...