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19
luglio 2017
Alok Vaid-Menon
Centrale Fies
Vedere ed essere visti, all’epoca dei social media siamo tutti esposti, ma quanti like e quanti follower sono necessari per sentirci amati? Quale effetto avrebbe l’odio di cui il web è colmo se venisse percepito come reale? Queste la domande che si pone Alok Vaid-Menon, artista di origine indiana, in Watching you/ Watch me.
di redazione
Nome, cognome, data e luogo di nascita
«Alok Vaid- Menon, 1991, College Station (Texas)».
In quale epoca e luogo vorresti essere nato?
«In una dimensione diversa, in un pianeta diverso».
Quale è la prima cosa che fai appena sveglio?
«Pensare a cosa indossare!»
Qual è il luogo che preferisci nella tua città?
«La metropolitana. Adoro osservare le persone ed immaginare le loro vite».
Quali sono i tuoi riferimenti visivi?
«Moda per bambini, Internet e mia madre».
Esiste un limite che non oltrepasseresti mai? Quale?
«Non credo nei confini».
Cosa è la fatica per te?
«Privazione spirituale».
Quale credi che sia la forza del tuo progetto per Live Works?
«Sto facendo questo per le persone transessuali e gender che non possono essere qui».
Cosa ti aspetti da questi giorni di permanenza?
«Incubazione: intellettuale; emotiva; artistica».
Un aggettivo che descriva il tuo “Supercontinent” ideale:
«Felice».
Roberta Pucci