Si è conclusa la 77esima edizione del Festival di Cannes. Sabato 25 maggio la giuria, capeggiata dall’attrice e regista Greta Gerwig e composta da Ebru Ceylan, Lily Gladstone, Eva Green, Nadine Labaki, Juan Antonio Bayona, Pierfrancesco Favino, Hirokazu Koreeda e Omar Sy, ha decretato il vincitore e assegnato i premi del concorso ufficiale, la cui variegata composizione presentava sia le ultime opere di grandi autori dalle carriere lunghe e articolate nel cinema americano (Coppola, Cronenberg, Schrader), sia volti noti del cinema francese spesso presenti sulla Croisette (Audiard, Honoré, Hazanavicius).
La Palma d’oro, il maggiore dei riconoscimenti cannensi, è stata vinta dal talentuoso filmaker indipendente americano Sean Baker per Anora, il racconto dell’insolita storia d’amore fra una sex worker e un oligarca russo. Payal Kapadia, giovane regista indiana al secondo lungometraggio, primo di fiction, si è accaparrata il Gran premio della giuria con il dramma All We Imagine as Light. Doppiamente menzionato nel palmarès, invece, Emilia Pérez di Jacques Audiard, con il Premio della giuria e il riconoscimento alla miglior prova attoriale femminile all’intero ensemble delle protagoniste (Adriana Paz, Zoe Saldaña, Karla Sofia Gascón e Selena Gomez). La miglior regia è andata al portoghese Grand Tour di Miguel Gomes, titolo di sicura attrattiva per gli appassionati di cinema arthouse europeo. Jesse Plemons (noto per Breaking Bad e spesso convincente in ruoli secondari nei recenti Il potere del cane, Killers of the Flower Moon e Civil War) ha ottenuto il Premio per la miglior interpretazione maschile per Kinds of Kindness, ultima fatica di Yorgos Lanthimos. A trionfare nella categoria dedicata alla migliore sceneggiatura, è Coralie Fargeat, già autrice nel 2017 di Revenge, con un film di genere, The Substance che si inserisce nella tradizione del body horror. Un premio speciale è stato conferito al nuovo film del regista Mohammad Rasoulof, fuggito clandestinamente dall’Iran, dove, con le sue pellicole, è accusato di fare propaganda contro il regime e di compromettere la sicurezza del paese. Il suo nuovo The Seed of the Sacred Fig (Il seme del fico sacro) sarà distribuito in Italia da Lucky Red e BIM Distribuzioni.
Nella composita selezione di quest’anno, fra i titoli rimasti (forse) sorprendentemente all’asciutto, accanto ai grandi maestri, figuravano in competizione Parthenope di Paolo Sorrentino, Bird di Andrea Arnold, Marcello mio di Christophe Honoré – dedicato alla memoria di Marcello Mastroianni e interpretato dalla figlia Chiara Mastroianni – Caught By the Tides dell’affermato regista cinese Jia Zhangke (Leone d’oro a Venezia nel 2006) e The Apprentice di Ali Abbasi, che mette in scena una versione romanzata degli anni di formazione politica del giovane Donald Trump. Nella serata conclusiva, George Lucas è stato insignito di un premio alla carriera che gli è stato consegnato dall’amico e collega Francis Ford Coppola. Nella sezione Un certain regard è da segnalare la vittoria ex-aequo per la miglior regia a Roberto Minervini con il film I dannati, adesso nelle sale italiane.
Fino al prossimo 10 agosto il Museolaboratorio d’Arte Contemporanea di Città Sant’Angelo ospita il progetto "Alfredo Pirri. Luogo Pensiero Luce",…
Tra documentario e sogno, alla Pelanda del Mattatoio di Roma va in scena la video installazione di Mònica de Miranda,…
In occasione della 33ma edizione dei Giochi delle Olimpiadi e della Paralimpiadi, Parigi si riempie d’arte, ancora più del solito:…
L’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles presenta due nuove mostre che celebrano la grande storia del cinema, con…
Star del cinema, ma anche appassionato collezionista. Questa settimana, Jim Carrey offre all'asta a Los Angeles parte della sua raccolta,…
Un progetto tra musica e arte, immagine e suono, memoria e oblio, per portare alla luce l’eredità coloniale dell’Occidente e…