16 gennaio 2020

Cate Blanchett presidente di Giuria del Festival del Cinema di Venezia

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A presiedere la giuria del Festival del Cinema di Venezia 2020 sarà Cate Blanchett. Attrice camaleontica e sensibile filantropa, decreterà i Leoni d'oro e d'argento

Dopo la Palma, il Leone: colpo doppio per Cate Blanchett che, dopo aver presieduto il Festival del cinema di Cannes nel 2018, sarà anche presidente della Giuria della 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si terrà dal 2 al 12 settembre 2020.

«Ogni anno attendo la selezione di Venezia e ogni anno essa risulta sorprendente e notevole. Venezia è uno dei festival di cinema più suggestivi al mondo, una celebrazione di quel mezzo provocatorio e stimolante che è il cinema in tutte le sue forme. È un privilegio e un piacere essere quest’anno presidente di giuria», ha commentato Cate Blanchett, che oltre a essere una pluripremiata attrice è anche una fortunata produttrice.

La decisione è stata presa il 10 gennaio dal cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta – nel corso della stessa riunione durante la quale è stata nominata Cecilia Alemani come direttrice della Biennale d’Arte Contemporanea –, che ha fatto propria la proposta del direttore artistico del settore cinema, Alberto Barbera.

«Cate Blanchett non è soltanto un’icona del cinema contemporaneo, corteggiata dai più grandi registi dell’ultimo ventennio e adorata dagli spettatori di ogni tipo. Il suo impegno in ambito artistico, umanitario e a sostegno dell’ambiente, oltre che in difesa dell’emancipazione femminile in un’industria del cinema che deve ancora confrontarsi pienamente con i pregiudizi maschilisti, ne fanno una figura di riferimento per l’intera società. Il suo immenso talento d’attrice, unitamente a un’intelligenza unica e alla sincera passione per il cinema, sono le doti ideali per un presidente di giuria. Sarà un enorme piacere ritrovarla in questa nuova veste a Venezia, dopo averla applaudita come magnifica interprete dei film Elizabeth di Shekhar Kapur e I’m not there di Todd Haynes, che le valse la Coppa Volpi come miglior attrice nel 2007», ha dichiarato Barbera.

I Premi in Palio

La Giuria internazionale di Venezia 77, che sarà presieduta da Cate Blanchett e che sarà composta complessivamente da 7 personalità del cinema e della cultura di diversi Paesi, è chiamata a individuare i lungometraggi in Concorso ai quali saranno assegnati il Leone d’Oro per il miglior film, il Leone d’Argento per il Gran Premio della Giuria e per la migliore regia, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile e per la migliore interpretazione femminile, il Premio per la migliore sceneggiatura, il Premio Speciale della Giuria, il Premio Marcello Mastroianni a un attore o a un’attrice emergente. La premiazione avrà luogo durante la serata conclusiva, il 12 settembre 2020, della 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

La biografia di Cate Blanchett, presidente di giuria del Festival del Cinema di Venezia

Attrice acclamata, produttrice e filantropa, Cate Blanchett è un’attiva protagonista della comunità artistica e culturale internazionale. A riconoscimento della sua continua difesa delle arti e del suo appoggio alle cause umanitarie e ambientali, Blanchett è stata insignita di numerosi premi: il Companion of the Order of Australia in the General Division, la Centenary Medal for Service to Australian Society through Acting, lo Stanley Kubrick Award per l’eccellenza cinematografica, lo Women in Film Crystal + Lucy Award per avere valorizzato i ruoli femminili nella cinematografia e il Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres da parte del Ministero della Cultura francese. È anche Global Goodwill Ambassador per l’Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite ed è stata premiata con il Crystal Award nel 2018 al World Economic Forum di Davos

Ha ricevuto la Laura ad honorem in Lettere dall’Università del New South Wales, dall’Università di Sidney e dalla Macquarie University. Nel 2018, Cate Blanchett è stata presidente di giuria al 72mo Festival di Cannes. Si impose per il ruolo di Elisabetta I d’Inghilterra in Elizabeth, nel 1998, per il quale ha ottenuto la sua prima nomination agli Oscar. Indimenticabile anche nel ruolo di Galadriel nelle trilogie de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Nel 2005 vinse l’Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione di Katharine Hepburn in The Aviator di Martin Scorsese. Nel 2014 si è aggiudicata l’Oscar alla miglior attrice per Blue Jasmine di Woody Allen. Le sue numerose, straordinarie interpretazioni cinematografiche le hanno fatto ottenere anche tre premi Bafta, tre Golden Globe, una Coppa Volpi e numerose altre nomination.

Radiosa, spensierata, superficiale, malinconica, eterea, tormentata, Blanchett ha sempre dato prova di estrema versatilità e un saggio magistrale delle sue incredibili doti l’ha dato, tra gli altri titoli, in Manifesto, film di Julian Rosefeldt – ce ne parlava lo stesso regista in questa nostra intervista – in cui interpreta 13 movimenti artistici, filosofici e politici attraverso altrettanti personaggi diversi.

Blanchett è riconosciuta anche in ambito teatrale avendo diretto la Sydney Theatre Company in qualità di co-direttore artistico e CEO per sei anni, insieme a suo marito Andrew Upton, con il quale dirige anche la casa di produzione Dirty Films.

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