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Se in questi giorni di festa avete fatto indigestione di cinepanettoni, se preferite qualcosa di più comodo di una poltrona da dividere in due, allora l’occasione buona per riscoprire il piacere di vedere immagini in movimento su un grande schermo ve la dà il cinema della Fondazione Prada, a Milano. Che per questo ultimissimo scorcio di 2019 e per salutare l’alba del nuovo anno, propone un’ampia varietà di temi, generi e linguaggi visivi. Nei fine settimana del 27, 28 e 29 dicembre e 3, 4 e 5 gennaio, una serrata programmazione con tre format.
Ultimo fine settimana dell’anno, al cinema di Fondazione Prada
Ogni venerdì, brividi di tensione e sobbalzi dalla poltrona, per Soggettiva John Baldessari, che presenta i film scelti dall’artista americano, una selezione che traccia una storia parallela e personale di un genere chiave del cinema hollywoodiano, il thriller. Si inizia il 27 dicembre, alle 18, con Vertigo, la donna che visse due volte, iconica pellicola del 1958 di Alfred Hitchcock, con James Stewart, Kim Novak e Barbara Bel Geddes. L’American Film Institute l’ha inserito al nono posto nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi e, con i suoi giochi di doppi e di specchi, le spirali, gli effetti speciali è uno dei titoli che obiettivamente hanno reso gloriosa la storia del cinema. Se non l’avete ancora visto, pentitevi e mettetevi in fila per prendere un posto comodo e non troppo in alto.
Il sabato, invece, la sezione Indagine è dedicata alle prime visioni internazionali. Il 28 dicembre, alle 19.30, il chiacchieratissimo Parasite, film di Bong Joon-ho. «Piano e limite. Queste le coordinate logico-spaziali per comprendere Parasite, Palma d’ Oro alla 72ma edizione del Festival di Cannes. Molti ne sottolineano la matrice alto-basso, topica di alcune pellicole ispiratrici (Metropolis di Fritz Lang e The Housemaid di Kim Ki-young. Ma che, tuttavia, non spiega altre direttive più sottili: vuoto e pieno, colore e fusione», scrivevamo nella nostra recensione. Padre, madre, figlio, figlia: una famiglia vive di lavoretti malpagati in uno squallido seminterrato. Quando il ragazzo, falsificando diploma e identità, diventa il tutor privato dell’erede di una ricchissima famiglia, i quattro escogitano un piano diabolico per sistemarsi definitivamente. Ma anche una strategia perfetta nasconde conseguenze imprevedibili.
Ogni domenica, la sezione Origine si rinnova con “Screen-Core”, curato da Luigi Alberto Cippini. Il progetto riunisce le produzioni che definiscono il cinema indipendente contemporaneo insieme a titoli di autori affermati ma poco conosciuti dal grande pubblico. Il 29 dicembre, alla scoperta di Nicolas Roeg, attraverso due dei suoi titoli più riusciti: alle 18.30, Bad Timing – Il lenzuolo viola, con Art Garfunkel, Theresa Russell, Harvey Keitel, e alle 21, Don’t Look Now – a Venezia un dicembre rosso shocking, con Julie Christie, Donald Sutherland, Hilary Mason. Roeg, nato a Londra nel 1928 e scomparso nel 2018, lavorò come direttore della fotografia in film come Lawrence d’Arabia e Fahrenheit 451, prima di dedicarsi a tempo pieno alla regia, a 40 anni. Peculiare il suo stile, legato all’utilizzo del cut-up, tecnica narrativa, originariamente usata in letteratura ma poi adattata anche nel cinema, che consiste nel tagliare un testo o una serie di riprese in più parti e, successivamente, ricomporle in un nuovo ordine logico e temporale.
E nel primo fine settimana di gennaio, ci aspettano altri titoli cult, come The Fly – la versione del 1958 – e North by Northwest. Per tutte le informazioni e per il calendario completo degli altri appuntamenti, potete dare un’occhiata qui.