È una leggenda della cinematografia ma non solo, regista, sceneggiatore, critico e maître à penser, per lui ogni film – e ne ha fatti tanti, in una carriera lunghissima, densa e ricca di soddisfazioni – rappresentava un’occasione di sperimentare su più livelli, dalla ripresa al sonoro, dalla performance attoriale al montaggio, dal fondo al primo piano. Se il grande schermo può essere considerato il medium per eccellenza dell’arte totale, molto del merito si deve a lui. Nessun colpo di scena, non può che trattarsi che dell’indimenticato Jean-Luc Godard ed è a lui che è Fondazione Prada ha deciso di dedicare il suo Cinema.
D’altra parte, il visionario Godard proprio per la Fondazione aveva concepito e realizzato, nel 2019, le sue uniche installazioni permanenti aperte al pubblico: Le Studio d’Orphée, atelier, studio di registrazione e di montaggio usato dal grande regista, scomparso nel 2022, per la realizzazione dei suoi ultimi film a partire dal 2010 e collocato al primo piano della galleria Sud, e Accent-soeur, un intervento sonoro installato all’interno dell’ascensore della Torre. Inoltre, da febbraio a dicembre 2023 Fondazione Prada sta dedicando a Godard una retrospettiva che analizza la sua vasta e complessa produzione. Che poi, cosa sarebbe la Marianne Renoir-Anna Karina di Pierrot le fou senza il suo bellissimo vestito rosso (che fu acquistato in un negozio di grande distribuzione)?
«Il cinema è un laboratorio di nuove idee e uno spazio di formazione culturale, per questo abbiamo deciso di dedicare la nostra sala a Jean-Luc Godard», ha dichiarato Miuccia Prada. «La forza sperimentale e visionaria della sua ricerca è uno stimolo continuo a rinnovare l’impegno della Fondazione nella diffusione dei linguaggi cinematografici e visivi e nell’esplorazione di forme di narrazione emergenti, attivando un luogo di conoscenza del mondo e della vita delle persone».
Da febbraio a giugno 2023 il programma cinema della Fondazione ha già coinvolto registi e artisti come Yuri Ancarani, Jaume Balagueró, Lamberto Bava, Jonas Carpignano, Flatform, Joanna Hogg, Elena López Riera, Pietro Marcello, Diego Marcon, Lucrecia Martel, Sergio Martino, Gianfranco Rosi, Céline Sciamma, Erige Sehiri e Albert Serra.
Da settembre, il Cinema Godard continuerà a proporre un fitto programma di proiezioni, che comprenderà rassegne tematiche, retrospettive, prime visioni, restauri e focus sulle pratiche attuali e appuntamenti dal vivo con registi, attori e critici. Ogni mese il calendario svilupperà diverse linee di programmazione, identificabili attraverso dei tag, come #JLG, una retrospettiva dedicata all’opera di Jean-Luc Godard a #Soggettiva, che analizza l’insieme dell’opera di autori contemporanei, fino a # Studio, che esplora le contaminazioni tra cinema e arti visive.
Werner Herzog e Rebecca Zlotowski saranno due dei protagonisti degli incontri aperti al pubblico che inaugureranno la nuova stagione del Cinema Godard, curata da Paolo Moretti. Le filmografie di Herzog e Zlotowski saranno esplorate nel programma di settembre attraverso una selezione dei loro lavori.
Sabato, 16 settembre, la regista e sceneggiatrice francese Rebecca Zlotowski sarà al centro di una conversazione sulla sua opera, dal film d’esordio Belle épine (2010), che ha rivelato Léa Seydoux ed è stato selezionato alla Semaine de la Critique di Cannes, al più recente I figli degli altri (Les enfants des autres, 2022), presentato in concorso all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Domenica, 17 settembre, il regista e scrittore tedesco Werner Herzog sarà il protagonista di un incontro con il pubblico. In questa occasione presenterà il suo ultimo film The Fire Within: a requiem for Katia and Maurice Krafft (2022), dedicato ai noti vulcanologi e cineasti francesi e distribuito nelle sale italiane da I Wonder Pictures, e l’anteprima italiana di Theater of Thought (2022), che esplora il mistero del cervello umano tra scoperte neuro scientifiche e tecnologiche e le loro implicazioni etiche e filosofiche. Oltre ai due film inediti verrà presentata una selezione dei suoi lavori documentari a partire dagli anni Duemila, molti dei quali mai usciti in sala in Italia.
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