Settembre, mese prediletto per tanti film e, in particolare, per Fondazione Prada, che saluta la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno presentando il nuovo programma del suo Cinema dedicato al mitico regista franco-svizzero Jean-Luc Godard. Pensato come un festival in continua evoluzione e curato da Paolo Moretti, il calendario sarà incentrato sulla filmografia d’autore del presente e del passato, da approfondire tramite talk, incontri e, ovviamente, proiezioni. A inaugurare la stagione, tre incontri con altrettanti registi iconici, autori di alcune delle pellicole più rappresentative delle correnti stilistiche e narrative contemporanee: Wes Anderson, Werner Herzog e Rebecca Zlotowski. Dal 23 settembre, inoltre, in occasione dell’anteprima italiana dell’ultimo film del regista americano famoso per la simmetria delle sue inquadrature, aprirà al pubblico, sempre nella sede di Milano di Fondazione Prada, la mostra Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition.
«Il cinema è un laboratorio di nuove idee e uno spazio di formazione culturale, per questo abbiamo deciso di dedicare la nostra sala a Jean-Luc Godard», ha commentato Miuccia Prada. «La forza sperimentale e visionaria della sua ricerca è uno stimolo continuo a rinnovare l’impegno della Fondazione nella diffusione dei linguaggi cinematografici e visivi e nell’esplorazione di forme di narrazione emergenti, attivando un luogo di conoscenza del mondo e della vita delle persone».
Il nuovo nome del cinema di Fondazione Prada rende omaggio a una delle figure più visionarie e innovative della cinematografia mondiale, capace di influenzare con la sua opera generazioni di cinefili, artisti e spettatori. Il Cinema Godard rinforza così il legame ideale con il regista franco-svizzero che ha concepito e realizzato per la Fondazione le sue uniche installazioni permanenti aperte al pubblico: Le Studio d’Orphée e Accent-soeur. Da febbraio a dicembre 2023, Fondazione Prada sta dedicando a Godard una retrospettiva che analizza la sua vasta e complessa produzione, presentando a settembre British Sounds (1970), Pravda (1970), Vento dell’est (Le vent d’est, 1970) e Lotte in Italia (1971).
Il primo incontro si terrà invece il 16 settembre alle 20:30, con la regista e sceneggiatrice francese Rebecca Zlotowski, che sarà al centro di una conversazione sull’insieme della sua opera, dal film d’esordio Belle épine (2010), che ha rivelato Léa Seydoux ed è stato selezionato alla Semaine de la Critique di Cannes, al più recente I figli degli altri (Les enfants des autres, 2022), presentato in concorso all’edizione 2022 della Mostra del Cinema di Venezia.
Il 17 settembre, alle 20, sarà la volta del regista e scrittore tedesco Werner Herzog, che presenterà il suo ultimo film, The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft (2022), dedicato ai noti vulcanologi e cineasti francesi e distribuito nelle sale italiane da I Wonder Pictures, e l’anteprima italiana di Theater of Thought (2022) che esplora il mistero del cervello umano tra scoperte neuroscientifiche e tecnologiche e le loro implicazioni etiche e filosofiche. Oltre ai due film inediti verrà presentata una selezione dei suoi lavori documentari a partire dagli anni Duemila, molti dei quali mai usciti in sala in Italia.
Infine, venerdì, 22 settembre, alle 20:30, l’anteprima italiana di Asteroid City (2023), l’ultimo lavoro di Wes Anderson presentato al Festival di Cannes 2023 e distribuito da Universal Pictures International Italy, dal 28 settembre nelle sale italiane, che sarà accompagnata da un incontro con il regista americano. Lo stesso giorno aprirà anche Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition”, visitabile fino al 7 gennaio 2024 presso Fondazione Prada di Milano, realizzata in collaborazione con Universal Pictures International Italy. Dopo una prima esposizione a Londra, il progetto sarà ospitato nella galleria Nord della Fondazione e includerà una selezione di scenografie originali, oggetti di scena, modellini, costumi e opere d’arte presenti nel film. Le installazioni immersive trasporteranno il pubblico nell’universo creativo dell’undicesima pellicola di Wes Anderson, ambientata nel 1955 in un’immaginaria città americana nel deserto.
Wes Anderson e Fondazione Prada hanno costruito un forte legame nel corso degli anni. Nel 2015 il regista ha concepito il Bar Luce che ricrea le atmosfere di un tipico caffè della vecchia Milano ispirandosi a due capolavori del Neorealismo italiano: Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica e Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti. I suoi elementi strutturali e decorativi ricordano la cultura popolare e l’estetica dell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta a cui Anderson si era già ispirato per il cortometraggio Castello Cavalcanti prodotto da Prada nel 2013. Nel 2017 Wes Anderson, con Juman Malouf, ha curato Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori, un progetto espositivo realizzato da Fondazione Prada in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Per tutte le informazioni sul programma completo del Cinema Godard di Fondazione Prada, potete dare un’occhiata qui.
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