Nel Regno Unito, intorno ai primi anni Cinquanta, la vicenda di una donna con una forte predisposizione ad aiutare gli altri e a essere solidale nei confronti delle giovani donne che desiderano interrompere delle gravidanze inattese. Il segreto di Vera Drake narra la storia di Vera (Imelda Staunton) che vive con il marito e i due figli a Londra e ha una rete di relazioni dettata dalla sua attitudine ad aiutare gli altri. Domestica presso alcune abitazioni di famiglie abbienti, Vera aiuta una serie di donne a interrompere delle gravidanze indesiderate ma, a causa delle complicazioni di una di esse, viene scoperta e condannata dal sistema giudiziario. Purtroppo, viene e a conoscenza di queste situazioni da una donna che, a differenza sua, prende dei soldi per questo genere di affari.
L’interruzione di gravidanza è una tematica estremamente delicata che può toccare delle corde molto profonde nella sensibilità di ciascuno e che è ancora oggetto di discussione anche pubblicamente. Nel corso degli anni e della storia, i racconti in merito alle possibilità delle donne di scegliere se proseguire o meno delle gravidanze hanno una cronaca fitta di racconti spesso violenti e difficili e la loro interruzione, soprattutto quando praticata attraverso metodi poco convenzionali, è stata causa di sterilità, infezioni e a volte anche di morte.
Ogni donna ha il diritto di decidere che cosa fare in merito al proprio corpo, al proprio stato di salute e al proprio futuro, e non ci sono precetti religiosi o pensieri altrui che possano o debbano interferire.
Vera è una donna che, a suo tempo, ha avuto lo stesso problema di queste ragazze e che ha dovuto trovare una soluzione con i propri mezzi: questa è la ragione per cui non chiede denaro a nessuna delle donne che aiuta, si mette al servizio di tutte e resta scioccata dal fatto che l’amica ne chiedesse per conto suo.
In Italia l’interruzione di gravidanza diventa legale nel 1978 e nonostante sia un diritto riconosciuto da 40 anni non è ancora garantito e spesso viene ancora giudicato e criticato. In Inghilterra la legge è arrivata molto prima, nel 1967. Ci sono dei limiti di tempo durante la gravidanza, ma l’aborto è ammesso in 61 paesi. Malta e Città del Vaticano lo vietano per legge, mentre San Marino, Liechtenstein, Andorra, Eire, Ulster lo ammettono, anche se con severe restrizioni.
Dal 1982 il dato numerico delle interruzioni di gravidanza è dimezzato, grazie anche a una maggior informazione e diffusione delle misure contraccettive, ma negli anni Cinquanta, quando il film è ambientato, l’aborto era illegale e per poterlo praticare era necessario disporre di cifre importanti e della raccomandazione presso strutture importanti.
Chiaramente, nel film si vede che una delle ragazze costretta ad abortire ha subito una violenza, perché in effetti succedeva, magari ancora accade in effetti, anche questo e, ora come allora, le donne vengono minacciate e spesso provano un mix di vergogna e paura che le spinge a non denunciare il fatto e, a quel tempo, dovevano risolvere da sole le conseguenze.
Il personaggio di Vera è benedetto da una favolosa interpretazione da parte di Imelda Staunton, che lentamente cambia il personaggio e lo lascia crescere indugiando nella sensibilità e nella disperazione di quanto le accade, ma anche il resto dello staff è meravigliosamente condotto da una regia che ha deciso di svelare solo nel corso delle riprese il tema reale del film per favorire una maggiore autenticità nelle reazioni dei personaggi durante la narrazione.
La pellicola vanta moltissime nomination e diversi premi tra i vari festival tra cui Venezia, il Bafta e British Independent Film Award.
Imelda Staunton, Vera Drake, 2004, regia di Mike Leigh
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