Tutti gli appassionati del cinema d’antan ma anche d’essai, dei film vintage, dei titoli instant classic, del colore e del bianco e nero, dovranno darsi appuntamento nell’autunno 2024 all’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles. Gestito dalla celeberrima organizzazione che assegna gli Oscar e inaugurato nel 2021 su progetto di Renzo Piano, il museo ospiterà infatti due nuove super mostre, per celebrare l’eredità dell’impatto estetico di alcuni dei capolavori più iconici della cinematografia: Color in Motion: Chromatic Explorations of Cinema e Cyberpunk: Envisioning Possible Futures Through Cinema.
La prima mostra aprirà il 6 ottobre 2024 e indagherà il ruolo del colore nel cinema, raccontando non solo progressi che hanno permesso l’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate, ma anche l’impatto emotivo e psicologico dei colori, oltre che il loro utilizzo come strumento narrativo. L’approccio espositivo sarà chiaramente immersivo, con installazioni cinematografiche dinamiche ma anche con una importante selezione di oggetti, dall’era del muto a quella del digitale, tra cui telecamere, proiettori, costumi, poster.
Tra i cimeli imperdibili, le scarpette rosso rubino di Dorothy nel Mago di Oz (1939), il costume verde indossato da Kim Novak in Vertigo (1958) e quello blu di Jamie Foxx in Django Unchained (2012). Non poteva mancare l’iconica giacca rossa di Jack Nicholson in Shining (1980). E poi, l’apice del corridoio stargate di 2001: Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick che, ricreato per l’occasione, trasporterà i visitatori nell’iconico finale del film. Per celebrare l’apertura di Color in Motion, l’Academy Museum presenterà anche una selezione di film che inizierà con una nuova copia da 35 mm di Vertigo di Alfred Hitchcock. La mostra sarà visitabile fino al 13 luglio 2025.
Sempre in apertura il 6 ottobre, Cyberpunk sarà incentrata sull’influenza del sottogenere fantascientifico cyberpunk sulla cultura cinematografica. Con scenari di futuri prossimi ambientati sul pianeta Terra, i film cyberpunk accostano il concetto del progresso agli sconvolgimenti sociali, alle crisi ecologiche e al degrado urbano. Al centro di queste storie ci sono personaggi piùche si oppongono a tecnologie divenute ostili e a mega-corporazioni globali.
Anche in questo caso, la mostra presenterà poster, costumi, oggetti di scena e concept art di iconici film cyberpunk come Blade Runner (1982), Tron (1982), Videodrome (1983), Terminator 2 (1991), Matrix (1999), ed eXistenZ (1999), senza dimenticare i titoli d’animazione made in Japan fondamentali per il genere, come Akira (1988) e Ghost in the Shell (1995). Al centro della mostra, un’installazione immersiva illustrerà le origini del cyberpunk nel XX secolo e la sua diffusione nel XXI secolo, parallelamente si terrà un’ampia rassegna di titoli di registi come David Cronenberg e Lana e Lily Wachowski.
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertĂ . La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…