Rita Hayworth è una dei punti di riferimento del cinema classico anche grazie a Gilda, film che ha sicuramente fatto di lei un’attrice di fama internazionale. L’American Film Institute ha inserito Rita Hayworth (New York 17 ottobre 1918 – 14 maggio 1987) al diciannovesimo posto nella sua lista delle star e c’è una stella dedicata a lei sulla Hollywood Walk of Fame.
Gilda è un film drammatico, con alcuni elementi tipici del noir, ambientato a Buenos Aires.
Johnny Farrell è un gambler un po’ spiantato che conosce molti trucchi: sorpreso a barare in un casinò di lusso, viene assunto da Bullin Mundson, il proprietario, e pian piano conquista la sua fiducia fino a diventare il suo braccio destro. Lo svolgersi del film rivela le diverse attività di questo ricco imprenditore che, tra il cartello per il commercio di materie prime e una sala da gioco clandestina, è sotto l’attento controllo della polizia. Dopo un breve viaggio di lavoro, Mundson rientra a Buenos Aires con Gilda, una donna che ha recentemente sposato di una bellezza mozzafiato. Farrell e Gilda si riconoscono subito, anche se la natura del loro rapporto non sarà mai chiara fino al termine della narrazione, dopo tutto il succedersi dei fatti.
La trama rivela qualche ingenuità, in favore di una totale attenzione nei confronti della protagonista femminile. La Hayworth, vantando una bellezza invidiabile e una forma strepitosa dopo la recente gravidanza, diventa da questo momento la femme fatale per antonomasia.
Il film è uscito negli Stati Uniti nel 1946 – in Italia nel 1948 – subito dopo il secondo conflitto mondiale e Gilda sembra incarnare un inno alla vita. A ogni gabbia che le viene costruita attorno, Gilda riesce a trovare una via d’uscita intrattenendosi, anche solo per un ballo, con altri uomini, volando in altre città o esibendosi con uno spettacolo in cui, sulle note di Put The Blame on Mame, si sfila i guanti con un’audacia tale da creare la stessa tensione sessuale di una scena di nudo.
Gilda è consapevole del suo fascino e lo usa in modo incondizionato, provocatorio e malizioso. È una donna fuori dal comune per i suoi tempi, si permette di rompere gli schemi ed è attratta dal Carnevale per la sua totale assenza di controllo, una festa pagana a cui si reca con una frusta.
La figura della diva, con l’interpretazione di Rita Hayworth in Gilda, subisce una variante importante. Fino a quel momento, i ruoli erano caratterizzati prevalentemente da donne che indossavano abiti allacciati, riservate, obbedienti e a servizio dell’autorità maschile: nessuna, in pubblico, negli anni Cinquanta, avrebbe potuto chiedere a un’intera platea un aiuto per aprire la cerniera lampo del suo vestito!
Il potenziale della sessualità di una donna, con questa interpretazione, si apre al grande pubblico e pian piano inizia a delinearsi una nuova caratterizzazione femminile, dotata di grandi qualità nella recitazione, nel canto e nella danza, ma senza diventare una soubrette.
Rita Hayworth è sempre restata incastrata nel personaggio di Gilda nel corso degli anni, forse perché anche il suo privato si è contraddistinto per una grande inquietudine. Una sua famosa citazione, ripresa dal personaggio di Julia Roberts in Notting Hill, è «Gli uomini vanno a letto con Gilda e si svegliano con me».
Gilda è stato fonte di ispirazione esplicita per molte altre produzioni culturali. Nel film La pupa del gangster, Sophia Loren reinterpreta la famosa scena del balletto di Put The Blame on Mame. Pier Paolo Pasolini inserisce la visione di questa pellicola all’interno di un suo racconto giovanile che porta il titolo Amado Mio, lo stesso della canzone che la protagonista canta in una sua performance. Stephen King ha usato il poster di Gilda nel suo racconto The Shawshank Redemption del 1982, che è poi stato adattato a film con titolo omonimo nel 1994, tradotto in Italia Le ali della libertà. Anche le Bond girl, Sharon Stone, Kim Basinger e Scarlett Johansson hanno raccolto l’eredità di Gilda e l’hanno restituita nella loro contemporaneità.
Pop Corn #3, Rita Hayworth, Gilda, 1946
Regia di Charles Vidor
Pop Corn #2 Cate Blanchett, Carol, 2015
Regia di Todd Haynes
Dal romanzo The Price of Salt di Patricia Highsmith
Pop Corn #1 Vivien Leigh, Gone with the wind, 1939 (Via col vento, distribuito in Italia nel 1949)
Regia di Victor Fleming
Dal romanzo Gone with the wind di Margaret Mitchell
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