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Juno è una ragazza di 16 anni del Minnesota, ha un’intelligenza brillante e un approccio non convenzionale alla vita. Un pomeriggio decide di fare sesso per la prima volta con il suo migliore amico, Paulie, un coetaneo un po’ imbranato. Resta incinta e, al momento, vorrebbe abortire, ma non se la sente. Sceglie quindi di affidare il bambino, una volta nato, a una coppia borghese che non riesce ad averne, Vanessa e Mark. Juno attraversa tutte le fasi della gravidanza e della relazione tra adolescenti e adulti. La coppia si rivela in piena crisi, tra il desiderio di maternità di Vanessa e la voglia di libertà di Mark, ma il giorno del parto la donna stringerà tra le braccia il figlio che Juno le ha promesso.
È molto raro incontrare film che parlino sia agli adulti che agli adolescenti, soprattutto se i temi da prendere in considerazione sono le fragilità dei rapporti tra queste due fasi della vita e l’incedere di problematiche ancora difficili da trattare, come una gravidanza prematura.
Juno è una ragazza sveglia e originale, fin dal nome, il suo modo diretto e spontaneo ricorda proprio la freschezza dei 16 anni. La totale mancanza di filtri che caratterizza questo momento della vita, si manifesta sia nei confronti di se stessi, sia verso l’esterno, perché questi filtri rappresentano le protezioni che consentono di elaborare le informazioni in entrata e di comprendere che cosa esternare.
Il personaggio di Ellen Page, all’epoca dell’uscita del film ventenne, è borderline, perché anche se dotata di estrema sensibilità e dolcezza nel rapporto con gli amici, spesso entra in contrasto con le figure adulte a cui non riesce a chiedere consiglio o che dimostrano di non comprendere il suo sentire. Viene quindi posta sullo schermo la delicata questione comunicativa che riguarda il rapporto con gli adolescenti senza assumere toni moralisti e senza giudizi o paternalismi.
Allegra e ironica, Juno ha un padre che è stato attento anche nello scegliere una matrigna che la potesse crescere come fosse figlia sua, è appassionata di musica, in particolare il punk, elemento che certifica il suo occhio critico nei confronti del mondo. A scuola, Juno ha una cerchia ristretta di amici, è spesso etichettata come strana e si muove ostentando sicurezza e autonomia anche nel momento in cui la gravidanza sta volgendo al termine, cercando di dimostrare di non interessarsi al giudizio degli altri.
Uno degli aspetti più immediati di questa storia sembra essere l’ingenuità, quella sottile nota dolce che lega le persone all’infanzia e che dona una luce più soffusa alle cose. Si dice che le prime delusioni della vita facciano perdere proprio l’ingenuità, consentendo un ingresso ufficiale nel mondo adulto.
Il rapporto di Juno con la coppia preannuncia le complessità che si manifestano nei rapporti interpersonali, tra la presenza di un avvocato, una casa perfetta, le tensioni di un rapporto che portano la ragazza a ripensare all’abbandono di sua madre e alla sua scelta di garantire a suo figlio un futuro accettabile.
Le gravidanze precoci sono in continua diminuzione, per lo più riguardano una fascia di popolazione dal reddito più basso e dall’inserimento sociale più liminale e spesso, oltretutto, si verificano nelle popolazioni al di fuori del mondo occidentale.
Pop Corn #6, Ellen Page, Juno, 2007
Regia di Jason Reitman
Pop Corn #5, Audrey Hepburn, Vacanze Romane (Roman Holidays), 1953
Regia di William Wyler
Pop Corn #4, Kirsten Dunst, Melancholia, 2011
Regia di Lars Von Trier
Pop Corn #3, Rita Hayworth, Gilda, 1946
Regia di Charles Vidor
Pop Corn #2 Cate Blanchett, Carol, 2015
Regia di Todd Haynes
Dal romanzo The Price of Salt di Patricia Highsmith
Pop Corn #1 Vivien Leigh, Gone with the wind, 1939
Regia di Victor Fleming
Dal romanzo Gone with the wind di Margaret Mitchell