Pop Corn #7: l’eruzione di vita di Ingrid Bergman in Stromboli

di - 24 Maggio 2020

Stromboli è uno dei prodotti che consacrano il tratto internazionale della corrente neorealistica e nasce da una lettera in cui Ingrid Bergman si complimenta con Roberto Rossellini per i suoi lavori, esprimendo il desiderio di lavorare con lui. Questa la premessa per una relazione che penalizzerà il film presso la critica e il pubblico, perché i due sono entrambi sposati e Ingrid Bergman viene soprannominata da Hollywood “la concubina”. Il regista, oltretutto, interrompe il suo rapporto con Anna Magnani che accetta il ruolo di protagonista nel film Vulcano di William Dieterle, girato sempre nell’arcipelago siciliano nello stesso periodo, ma distribuito con un leggero anticipo che ne decreta un maggior successo di botteghino.

Tutto questo ha distolto da un film in cui la Bergman spicca nella sua interpretazione a fianco di attori non professionisti, in gran parte selezionati sul luogo e con un copione che si è definito nel corso delle riprese ed è stato fortemente condizionato da una reale eruzione del vulcano che ha costretto tutti all’evacuazione dell’intera isola.

Una storia di chiari e scuri

Karin si trova in un campo di raccolta stranieri in Italia subito dopo la seconda guerra mondiale. È lituana e vorrebbe andare in Argentina, ma in quella situazione si lascia convincere da un ex militare italiano che sta tornando a casa a sposarsi e seguirlo. La donna non sa bene dove si trova la casa di quest’uomo, a Stromboli, impervia isola dell’arcipelago delle Eolie, molto piccola e con al centro un vulcano attivo. La comunità è molto scettica nell’accogliere questa straniera che dimostra di avere abitudini molto diverse dal marito e dalla sua comunità di appartenenza.

L’arrivo di Karin a Stromboli segna subito uno sconvolgimento collettivo. La donna è alta e bionda, il suo incarnato è chiaro, mentre le donne dell’isola hanno i capelli scuri e sono di corporatura più bassa. È straniera e viene da lontano, mentre la maggior parte delle donne dell’isola non si è mai mossa da lì, qualche uomo se ne è andato per sempre a cercare fortuna, pochissimi sono tornati.

L’abbigliamento delle donne del film, che si coprono anche i capelli con dei foulard, è il nero, colore dominante anche nel paesaggio di Stromboli, perché la terra arida e dura è in prevalenza in pietra ossidiana che deriva dalle numerose eruzioni vulcaniche. La figura chiara e slanciata della Bergman è un forte richiamo, con i suoi capelli biondi sciolti nell’aria, alla libertà e alla modernità anche nell’abbigliamento, perché non solo spesso indossa colori chiari, ma addirittura veste con i calzoni, tipico capo che al tempo appartiene quasi esclusivamente al guardaroba maschile.

Infine, la spontaneità di Karen è sospetta da parte di tutta la comunità: anche il prete la invita ad adeguarsi a una vita semplice, a un uomo come Antonio che fa il pescatore per mantenersi, intuendo in lei delle ambizioni che a Stromboli non si possono realizzare.

Conversione o fuga?

In una discussione accesa con il marito, dove Karin viene persino picchiata, lei continua a dire «Sono diversa io. Molto diversa. Appartengo a un’altra razza. Questa non è vita per gente civile. Ci vuol altro per una donna come me. Sono abituata in un altro modo. Qui tutto deve cambiare».

Nel momento della fuga finale, in cui la donna si arrampica sul vulcano per poter arrivare a Ginostra e scappare, sopraffatta dalla paura per le eruzioni, per la gravidanza in corso, per il futuro, la donna ha un improvviso cambiamento nel suo sentire e si rimette alla misericordia di Dio con un’improvvisa conversione.

Pop Corn #7, Ingrid Bergman, Stromboli (Terra di Dio), 1950
Regia di Roberto Rossellini

Pop Corn #6, Ellen Page, Juno, 2007
Regia di Jason Reitman

Pop Corn #5, Audrey Hepburn, Vacanze Romane (Roman Holidays), 1953
Regia di William Wyler

Pop Corn #4, Kirsten Dunst, Melancholia, 2011
Regia di Lars Von Trier

Pop Corn #3, Rita Hayworth, Gilda, 1946
Regia di Charles Vidor

Pop Corn #2 Cate Blanchett, Carol, 2015
Regia di Todd Haynes
Dal romanzo The Price of Salt di Patricia Highsmith

Pop Corn #1 Vivien Leigh, Gone with the wind, 1939
Regia di Victor Fleming
Dal romanzo Gone with the wind di Margaret Mitchell

Articoli recenti

  • Mostre

L’occhio del secolo di Henri Cartier-Bresson a Rovigo

Palazzo Roverella espone fino al 26 gennaio 2025 “Henri Cartier-Bresson e l’Italia”, la più completa monografia incentrata sul rapporto tra…

17 Novembre 2024 0:02
  • Mercato

All’asta il capolavoro in scultura di Leonora Carrington

Un’opera che dà vita alle visioni ultraterrene dell'artista, in scala umana. "La Grande Dame" andrà in vendita da Sotheby’s, a…

16 Novembre 2024 20:14
  • Arte moderna

Ecco com’è la grande mostra su Matisse e il viaggio, in corso alla Fondation Beyeler di Basilea

Dalla Costa Azzurra alla “luce morbida” delle città del Marocco: la fondazione elvetica mette in mostra la produzione del pittore…

16 Novembre 2024 19:31
  • Arte contemporanea

Venezia, Milano, Firenze, Roma: le città ridisegnate da Jacopo Ascari sono labirinti fittissimi di dettagli

L’artista ha realizzato per il gruppo di boutique hotel LDC una serie di otto lavori che ritrae le principali città…

16 Novembre 2024 16:53
  • Progetti e iniziative

Atmosfere da Lo Schermo dell’Arte: carrellata dai film del festival

Il Festival Lo Schermo dell’Arte è arrivato alla 17ma edizione e conserva intatta la magia dei sui film: una rapida…

16 Novembre 2024 15:53
  • Fotografia

Other Identity #135, altre forme di identità culturali e pubbliche: Valentina Erre

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

16 Novembre 2024 13:30