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Il primo che mi viene in mente è il 47enne balbuziente, l’uomo d’oro che cammina per i viali di Parigi declamando versi. La seconda è una sposa che attraversa maestosa il cimitero e seppellisce il suo abito bianco dentro a un inceneritore. Poi si lancia da un aereo attraverso il cielo.
Un uomo che con un’enorme ascia spacca tre zucche in un vicolo parigino. Un altro seppellito due metri sottoterra mentre gli avvoltoi gli mangiano le viscere.
Sono immagini spaziose, potenti, magiche. Sono immagini evocative. È arte.
Fin da subito Alejandro Jodorowsky ci racconta che la psicanalisi è fatta di parole, di discorsi lunghi anche anni tra lo psicologo e il paziente, per portare a galla il trauma. Che poi resta lì, intatto, perché l’inconscio il linguaggio della ragione non lo parla, non lo capisce.
L’istrionico Alejandro si è inventato invece la psicomagia. Ovvero un’azione che il paziente compie con il suo aiuto, un’azione che dall’inconscio va all’inconscio, che lo libera e lo guarisce. L’atto psicomagico.
Ognuno si stacca dal suo dolore e la vita finalmente va avanti.
Un adulto bambino troppo a lungo passa tutta una giornata in calzoncini al parco dei divertimenti poi abbandona definitivamente l’infanzia. Diverse persone rinascono, attraverso un rituale in cui tornano feti, nudi, legati con un cordone a una madre primordiale e al padre, una coppia accogliente che fa le veci di genitori assenti o incapaci. Si tratta di veri e propri riti con impersonatori capaci, con attori o addirittura con uno splendido albero come protagonista.
Jodorowsky racconta di aver incontrato il male del mondo, quello quotidiano, comune, quello che si ripete all’interno delle famiglie, nei nomi, nei divorzi, nelle malattie che tornano. Quello del falco alto levato di Montale, per intenderci.
E intervallato a spezzoni dei suoi film più famosi, come La Montagna Sacra, El Topo, Santa Sangre o Poesia senza fine, Psicomagia un’arte per guarire ci mostra come ne libera le persone. La coppia in crisi spezza letteralmente la catena pesante che li teneva uniti. La vecchia depressa e viziata inizia finalmente a prendersi cura degli altri, il pianista vestito da corsaro fa pace con papà. Non mancano le azioni di risanamento collettivo. Un funerale per i morti nelle guerre per la droga in Messico. Rituali pubblici contro il cancro e non scordiamoci che lo scorso 7 settembre, dopo gli incendi nei boschi in Amazzonia, Jodorowsky ha chiesto a ognuno di noi di piantare una pianta.
La psicomagia ci spiega don Alejandro, è nata dalla semplice lettura dei tarocchi. Tarocchi come simbolo del presente e non del futuro. Tarocchi come simbolo da risolvere attraverso un simbolo. E funziona. Provare per credere.