Il Reggio Film Festival, giunto alla sua ventitreesima edizione, apre le porte il 4 novembre 2024 con un omaggio a Liliana Cavani, figura di spicco del cinema d’autore italiano contemporaneo e nel panorama internazionale. Il festival, che si svolgerà tra Reggio Emilia e Cavriago fino al 10 novembre, accoglie quest’anno la grande regista, omaggiata per il suo contributo artistico con la prestigiosa Targa Zavattini e invitata a presentare la sua ultima opera, L’ordine del tempo, film che esplora la fragilità e la potenza dei legami umani di fronte all’imprevedibile.
La presenza di Cavani, una delle registe italiane più coraggiose e innovative, rappresenta un evento di grande significato per il festival. Originaria di Carpi, classe 1933, e formatasi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Cavani ha iniziato la sua carriera negli anni Sessanta, distinguendosi per opere che hanno esplorato temi complessi e audaci, come il potere e la spiritualità, e aprendo la strada a riflessioni visive sul conflitto umano e sociale. Film come I cannibali (1970), Il portiere di notte (1974) e Francesco (1989) hanno consolidato il suo posto tra i maestri del cinema d’autore, sfidando norme e convenzioni per dare vita a opere iconiche e talvolta controverse, capaci di spingere il pubblico a profonde riflessioni etiche.
Quest’anno il Reggio Film Festival si presenta con il tema Errori, esplorando l’idea dell’errore in tutte le sue molteplici sfaccettature, in particolare quelle che si trasformano in rivelazioni creative. «Dai cocktail sbagliati alle divise di altri colori, si parlerà di errori umani, di intelligenza artificiale, di tradimenti, di dati perduti e di donne che si vestono da uomini per sfuggire a leggi sbagliate. Tutto verrà raccontato dai cortometraggi ma anche dalle tante iniziative che popoleranno questo Festival», spiega Alessandro Scillitani, direttore artistico della manifestazione.
La sociolinguista Vera Gheno, nota per il suo lavoro sulle sfumature del linguaggio e il rapporto con il cambiamento culturale, parteciperà a un incontro con la storica Vanessa Roghi, autrice del nuovo saggio La parola femminista. Una storia personale e politica, per esplorare l’errore come opportunità di crescita e creatività, anche linguistica. Una riflessione che tocca tanto il campo della grammatica quanto la sfera sociale, indagando la funzione degli errori come spinta verso nuove forme di espressione.
Dal 2001, il Reggio Film Festival si distingue nel panorama dei festival cinematografici italiani per l’attenzione riservata al cortometraggio come mezzo privilegiato di espressione e di sperimentazione. Fondato con l’intento di promuovere una cultura cinematografica di qualità e di apertura verso nuove forme narrative, il festival ha raccolto negli anni migliaia di opere da ogni angolo del mondo, diventando un importante polo di incontro per registi emergenti e affermati. Quest’anno sono oltre 100 i cortometraggi selezionati per il concorso, scelti tra più di 2000 candidature provenienti da Paesi come Iran, Armenia, Cina, Russia, Israele e molti altri.
Tra le sezioni del festival, ritorna l’apprezzata Family, dedicata ai più piccoli e alle famiglie, e l’innovativa Spazio Libero, che offre ai filmmaker l’opportunità di sperimentare con totale libertà creativa. Un ricco calendario di proiezioni, incontri e dibattiti farà di Reggio Emilia e Cavriago un vivace centro culturale, attirando appassionati di cinema e cultura da tutta Italia.
Per il programma completo potete dare un’occhiata qui.
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