Si è chiusa questo fine settimana l’edizione 2021 del “Sicilia Queer Filmfest”, unico festival cinematografico internazionale incentrato sulla tematica queer della regione e caso eccezionale nel panorama mediterraneo. La conclusione di questa undicesima edizione si è concentrata sulla regista francese Marie-Claude Treilhou, un omaggio a completamento della sezione “Carte postale à Serge Daney”, dedicata alla storia del cinema e intitolata al critico francese. Il Cinema De Seta, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, a Palermo, sabato 23 e domenica 24 ottobre è diventato teatro di un incontro da non perdere, un’occasione per assistere al confronto e al dialogo tra Marie-Claude Treilhou, a Palermo insieme al produttore e editore Gaël Teicher, e il regista Laurent Achard.
L’evento, realizzato in collaborazione con l’Institut français di Palermo, offre al pubblico uno spaccato sulla regista francese, protagonista del cinema queer contemporaneo. In proiezione quattro film: sabato, Dernière séance e Simone Barbès ou la Vertu, mentre domenica Le jour des rois e Un petit cas de conscience. Dagli anni Ottanta agli anni Dieci del Duemila si snoda il racconto di un’artista che ha vissuto ai margini, plasmando un cinema con un’estetica particolare, caratterizzato dal piacere per la pronuncia e il linguaggio, un cinema che è una ferma e misurata resistenza alla vuota consistenza del mondo dello spettacolo.
Ogni opera presentata in questo evento cinematografico offre un frammento di una visione autentica: dall’inno alla solitudine e all’insoddisfazione di Simone Barbès ou la Vertu, primo lavoro della regista diventato un cult, alla cronaca familiare irriverente e originale degli anni Novanta di Le jour des rois, passando per il ritratto di una meschinità quotidiana di Un petit cas de conscience, un film lontano da tutto, del 2002, fino a Dernière séance del 2011, canto d’amore che mescola realtà e finzione.
L’attualità della sua produzione costituisce ancora dopo 40 anni uno stimolo a riflettere; Simone Barbès ou la Vertu «Non è solo stato un punto di rifermento per molti registi, ma per le nuove generazioni può rappresentare», come afferma la stessa Marie-Claude Treilhou, «Probabilmente un incoraggiamento, a fare un passo a margine, a fare con poco, a non conformarsi al mainstream».
Nato nel 2010 a Palermo, il “Sicilia Queer Filmfest – Festival Internazionale di Nuove Visioni” costituisce ancora oggi dopo undici anni un raro progetto di promozione culturale che attraverso il cinema mantiene uno sguardo aperto, molteplice, non classificabile. Il medium audiovisivo è lo strumento attraverso il quale far emergere una voce dissonante, riflesso della diversità e del non conformarsi. Nelle diverse sezioni del festival autori emergenti e indipendenti rivelano la dimensione più sperimentale e innovativa del cinema, proponendo una visione tutta contemporanea, stratificata e complessa, incontro della storia e della tradizione con le altre forme artistiche.
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