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Una call sul tempo per il Next Generation Short Film Festival
Cinema
Torna per il sesto anno consecutivo “The Next Generation Short Film Festival”, rassegna dedicata ai cortometraggi e ai film d’artista. C’è tempo fino al prossimo 10 settembre per rispondere alla call con un progetto dedicato al tema scelto per questa edizione: “Timless”. Una riflessione sul tempo/non tempo come fattore comune della vita di ciascuno. Prima o poi ci si trova sempre a fare i conti con il tempo che scorre, con quello che si sta vivendo e soprattutto a ripensare a noi stessi in relazione a esso. In palio vi è un montepremi di 4mila euro per quattro categorie in gara. Promosso dalla Fondazione Pasquale Battista e ideato dall’associazione Alice in cammino e le arti, il Festival è diretto da Tita Tummillo De Palo e Velia Polito. Le abbiamo incontrate per farci raccontare l’intero progetto.
Dalla prima edizione ad oggi, quali sono gli obiettivi più significativi raggiunti?
«Innanzitutto l’approdo sul nazionale: nel 2016 il concorso era rivolto alla provincia di Bari, l’anno successivo è diventato regionale, nel 2019 abbiamo deciso di aprirlo a tutto il territorio italiano. Altro aspetto relativo alla crescita del progetto è stato sicuramente l’ampliamento del pubblico anche in termini di nuovi target che hanno affiancato quelli già esistenti: cinefili/e under 30, operatori e operatrici culturali, studentesse e studenti delle Accademie di Cinema e Belle Arti. Un ultimo obiettivo raggiunto è sicuramente il rapporto con la rete dei partner che ogni anno si rinnova e rafforza».
Il vostro è tra i pochi in Italia a garantire la circuitazione delle opere vincitrici. Che significato ha per voi il supporto alla distribuzione dei lavori?
«Far circuitare le opere è un aspetto centrale nella promozione della cultura cinematografica dei film d’artista, un passaggio necessario in un Paese come il nostro dove l’idea di rete tra festival è ancora poco praticata. La prima esperienza di circuitazione si è realizzata nel 2020 con l’Asolo Art Film Festival diretto da Cosimo Terlizzi, opere da lui selezionate hanno avuto accesso al concorso e una in particolare, Parking Paradise di Furio Ganz, è stata premiata come miglior Film d’artista. Quest’anno la partnership con “Ibrida Festival”, diretto da Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, si strutturerà nella presentazione di opere selezionate dai due festival durante le giornate aperte al pubblico».
È in corso l’open call del concorso che, tra le categorie di gara, ne riserva una specifica per i film d’artista: come nasce questa apertura?
«L’intento essenziale del festival è dare voce a visioni nuove, molteplici e inesplorate. In tal senso abbiamo cercato di aprire al massimo a una pluralità di linguaggi narrativi e artistici, a visioni e creazioni differenti, dal momento che il cortometraggio si presta ad una grande varietà di linguaggi visivi: dalla narrazione breve che rispetta la linearità narrativa tipica del film, al videoclip, allo spot, al documentario fino alle opere video, che siamo abituati a incontrare nei musei più che nelle sale cinematografiche. Per questo, per dare uno spazio adeguato a racconti così differenti, e per non sottoporli a una (impossibile) valutazione comparativa, dall’anno scorso abbiamo diviso il Festival in due sezioni: una per i cortometraggi, riservata alle opere che utilizzano un linguaggio prettamente cinematografico, ed una per i film d’artista dedicata alle opere più ibride, frutto cioè di una maggiore sperimentazione e contaminazione».
Il Festival, che si terrà a Bari a novembre 2021, è finanziato da Levigas, in collaborazione con AL.i.c.e AreArtiEspressive, in partnership con Ibrida – Festival delle arti intermediali e Apulia Film Commission, con il patrocinio dell’Accademia del Cinema Ragazzi di Enziteto, dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia e del Comune di Bari. Tutti i dettagli su www.thenextgenerationfilmfestival.it