Categorie: Cinema

‘Venezia. Infinita avanguardia’: il documentario su Sky Arte

di - 22 Aprile 2022

In occasione dei 1600 anni della mitica fondazione della città, il documentario VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA si interroga sulla sua peculiarità e la sua identità tra passato e presente pensando al futuro. Partendo dal suo patrimonio artistico il lavoro indaga l’unicità della sua città, il essere stata sempre fuori dagli schemi, inafferrabile e indefinibile e per questo sempre fonte di ispirazione e culla di novità.

L’opera è stata realizzata su soggetto di Didi Gnocchi, con sceneggiatura di Sabina Fedeli, Didi Gnocchi, Valeria Parisi, Arianna Marelli, diretto da Michele Mally, con la voce narrante di Lella Costa e con la partecipazione straordinaria di Carlo Cecchi e la colonna sonora originale di Hania Rani.

Il film, presentato al cinema lo scorso ottobre, andrà in onda sabato 23 aprile alle 21.15 sul canale Sky Arte.

Prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, con la collaborazione di Villaggio Globale International, il sostegno di Intesa Sanpaolo e con la collaborazione speciale di Fondazione Musei Civici Venezia, VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA è stato realizzato con il sostegno del Consorzio di Tutela della DOC Prosecco e anche grazie alla collaborazione con Art Events nella sua Chiesetta della Misericordia, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Casa Bortoli e FONDAZIONE TEATRO LA FENICE.

Il documentario

Il film documentario «prende avvio dall’immenso patrimonio veneziano per raccontare i palazzi che ospitano capolavori e oggetti storici, le connessioni artistiche e culturali, i nessi visivi che, viaggiando tra le epoche, vanno a comporre il ritratto di una città futuribile […] 1600 anni dopo la sua leggendaria fondazione, Venezia continua ad essere unica: per l’ambiente urbano, fatto di pietra, terra e acqua e per la sua storia-leggenda. Ma, soprattutto, Venezia è unica per la sua identità di città ossimoro che tiene insieme DNA opposti in una formidabile contraddizione: il fascino della decadenza e la frenesia dell’avanguardia. […] Perché Venezia non si è mai fossilizzata nella conservazione di una sola identità storica, ma ha sempre lasciato che il genio e la creatività dei viaggiatori di passaggio e dei suoi stessi abitanti, con estro e trasgressione, continuassero a reinventarla. Sarà la grande sfida del futuro, per risolvere le emergenze e i problemi, per una città che vuole essere all’avanguardia nella cultura, nella creatività ma anche nella sostenibilità del domani», si legge nel comunicato stampa.

Carlo Cecchi (©)

«È Carlo Cecchi, maestro del teatro italiano che ha studiato, conosciuto e lavorato con i grandi intellettuali, registi, letterati e attori della cultura del ‘900, a consegnarci la memoria della città. Oltre a lui vediamo muoversi per i luoghi di Venezia una giovane, talentuosa pianista polacca, Hania Rani, tra i fenomeni della scena modern classic internazionale: cerca ispirazione e suggestioni per comporre la colonna sonora del film, in un gioco di rimandi e riflessi tra musei, calli e meraviglie veneziane. A tenere il filo tra questi due diversi sguardi e, soprattutto, tra due diverse generazioni c’è la voce narrante di Lella Costa, una voce femminile per sottolineare che, da sempre, Venezia è donna».

Hania Rani (©)

«Il Canal Grande, il Museo Correr, le vedute di Canaletto, le opere di Francesco Guardi, Pietro Longhi, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Vittore Carpaccio, e naturalmente quelle di Bellini alle Gallerie dell’Accademia, di Tiziano, Tintoretto, Veronese. E ancora Ca’ Rezzonico | Museo del Settecento Veneziano, il Grand Tour, le sculture di Canova, gli scatti d’epoca di Carlo Naja che conquistarono l’Europa, gli antichi mestieri ritratti nelle fotografie di Enrico Fantuzzi, Palazzo Pesaro degli Orfei, Emilio Vedova e la sua lotta per salvare i Magazzini del Sale, Carmelo Bene che legge il Manifesto futurista “Contro Venezia passatista”, le trasgressioni del Carnevale, le antiche fornaci ora laboratori di sperimentazione di Adriano Berengo, l’arrivo in città del Circo Togni coi suoi elefanti sui ponti storici, le pièces di Goldoni, le straordinarie ville Libery, l’eleganza e la moda del Lido, le feste veneziane a casa del compositore americano Cole Porter e della moglie Linda, l’età del jazz, le serate mondane della giornalista americana Elsa Maxwell, le opere misteriose di Banksy, i taccuini fitti di appunti di John Ruskin, la vibrazione cromatica e meditativa dell’acqua raccontata da Turner, le tombe di Sergej Djagilev e Igor Stravinskij, il fascino della Giudecca, il Caffè Florian e la nascita dell’idea della Biennale, la Mostra Cinematografica e il primo nudo nella storia del cinema, l’insonnia veneziana di Wagner, le pittrici Giulia Lama e Rosalba Carriera, Lucrezia Cornaro Piscopia, prima donna laureata della storia, la determinazione delle cortigiane, i vetri di Murano e i capolavori di Giuseppe Lorenzo Briati, le fughe di Casanova, il MOSE e l’emergenza ambientale, l’amore per la città di Hugo Pratt, le spoliazioni napoleoniche, il soggiorno dell’Imperatrice Sissi, gli intarsi di Andrea Brustolon che Balzac soprannominò il “Michelangelo del legno”, i tessuti e gli abiti di Mariano Fortuny e della moglie Henriette, la Marchesa Casati Stampa, la favolosa, eccentrica, imprevedibile Peggy Guggenheim, la suggestione del Teatro La Fenice, uno dei templi della musica più belli del mondo».

Un fotogramma da VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA (©)more
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Un fotogramma da VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA (©)more
Un fotogramma da VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA (©)more

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