Categorie: Cinema

Venezia77. Fiori fulminei e intensi: il corto di Luca Guadagnino

di - 6 Settembre 2020

Anarchico e anomalo. Il corto Fiori Fiori Fiori (12’) di Luca Guadagnino, oggi proiettato fuori concorso alla 77 Mostra del cinema di Venezia, è una insolita vertigine sinestetica, l’immagine-movimento deleuziana che ci restituisce allo spaesamento dell’epoca viratica.
Opera fulminea ma intensa, ha lo stesso spleen di un battito d’ali e, attraverso la fugacità del road-movie, induce il regista, il 4 Maggio di quest’anno, a partire dalla ferita Milano insieme al fotografo Alessio Bolzoni ed approdare alla natia Sicilia, per comporre (grazie all’Iphone e a un Ipad), questo essay filmico e psichico sul vissuto ai tempi del lockdown, più o meno.
Carpire le sens du monde forse, decriptarlo forse, sicuramente agendolo durante la criticità, piuttosto che formalizzarlo in temps sospendu, poiché la funzione intellettuale di gramsciana memoria è di innescarsi in prima persona nello spazio critico e addensarsi ad esso senza indugiare.

Fiori, fiori, fiori, foto di Alessio Bolzoni

Ed è il senso di Fiori Fiori Fiori, che attraversa tempo e spazio critico e fonde corpo/linguaggio/natura in una alchimia visiva che ruba l’estenuazione al cinema sperimentale e si avventura nel documentario, in cui Guadagnino in prima persona, conduce una conversazione in Sicilia itinerante, con degli amici di infanzia. È una sorta di frammenti di un discorso amoroso, che privo dell’insopportabile retorica del periodo, si dispiega con una verve resiliente. Il corto si addentra tra racconti, considerazioni, outing, riporti individuali e fiorifiorifiori, sintetizzando lo smarrimento che la quarantena ha innescato nell’individuo planetario. Dunque è un corto bizzarro e mediale sulla soggettività incarnata al mondo, scossa e spaesata dalla pandemia.
E’ il cinema obliquo che Guadagnino, regista folgorante e anticonvenzionale come nessuno mai, riesce a coniugare inseguendo la sua spregiudicata natura d’auteur. Dimensione trasgressiva e viscerale che gli consente di de/costruire il cinema per come il cinema è stato costruito fin qui. Dunque Fiori Fiori Fiori è un cut-up gestuale, un flash de-narrativo che incarna la sua soggettività fiammeggiante alla fruizione collettiva, depistando continuamente forma e contenuto e deviando da aspettative e generi.
Le prime immagini ci sbarcano sul porto di Messina e ci conducono nella area etnea, dove un sornione e pungente Guadagnino, ritrova e stimola le amiche Maria e Natalia, ad auto-raccontarsi tra paure e distanziamenti, nelle loro solitudini, nelle proiezioni ed escamotages catartici da quarantena.

Fiori, fiori, fiori di Alessio Bolzoni

E poi Fiori, Fiori, Fiori che inondano i cigli delle strade, i campi, i viottoli, i sentieri e i cespugli che tracciano l’itinerario siciliano guadagniniano. Ed è in questa primavera inebriante e vezzosa che la natura, libera e incondizionata, si innesta ad un corpo quasi internato e assoggettato al contagio del virus.
Papaveri, fiori di campo, cardi, spighe, arnie, calendule e agli da fiore assediano lo schermo, quasi un omaggio jarmaniano, che si diluiscono nelle carrellate balenanti. Fiori Fiori Fiori che vengono liquefatti e giustapposti, come dipinti impressionisti e puntinisti, per divenire altro: frames filamentosi, coriandoli, congegni snervanti e volatili che assaltano l’immaginazione, quella si totalmente libera!
Il rebours in Sicilia è quasi una operazione di regressione per il regista, un ritorno all’infanzia che viene suggellato a Canicattì, dalla tenera visitazione della casa natale del papà di Luca. Irrefrenabile pulsione tra l’io e l’inconscio siciliano.

Fiori, fiori, fiori di Alessio Bolzoni

E ancora Fiori Fiori Fiori veicolano nel vertiginoso montaggio di Walter Fasano.
Poi finalement Palermo! Qui, c’è l’amico e attore Claudio Gioè ad aspettare il nostro, al Teatro Politeama. Riflessione inevitabile intorno all’effetto-Covid sul mondo dello spettacolo, sulla precarietà dei suoi lavoratori, sul futuro del teatro e chissà…
Ma è già il 10 Maggio e l’ellisse si riavvolge. Back to home. Non prima di collegarsi by tablet con David Allen Kajganich (sceneggiatore di A Bigger Splash e Suspiria) che in una intensa analisi soggiunge tra l’altro: C’è qualcosa di confortante e di funesto. A secondo di quanto siamo a nostro agio al mondo consideriamo questo evento una minaccia alla percezione di noi stessi, oppure ci sentiamo in armonia con tutto questo.
Sempre fuori concorso, il regista, ha presentato, Salvatore – Shoemaker of Dreams, 2020, fascinoso documentario sulla figura di Salvatore Ferragamo, un biopic che insegue le ascese e le cadute, il pubblico e il privato dell’icona della moda internazionale.

Condividi
Tag: 77. Mostra del Cinema 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica luca guadagnino Venezia77

Articoli recenti

  • Mostre

Milano anni ’60, a Lecco: da Fontana a Manzoni, da Baj a Munari

A Palazzo delle Paure, fino al 24 novembre, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Baj, Bruno Munari, Arturo Vermi, Ugo La…

17 Luglio 2024 0:02
  • Fotografia

Geografia dell’energia: Davide Monteleone vince il Photo Grant Deloitte 2024

Davide Monteleone si aggiudica il Photo Grant 2024 promosso da Deloitte con uno progetto fotografico che esplora i territori delle…

16 Luglio 2024 18:02
  • Musei

Firenze: il Museo della Moda riapre a Palazzo Pitti con un nuovo allestimento

Dopo oltre quattro anni di stop, il Museo della Moda di Palazzo Pitti riapre integralmente con un nuovo allestimento, che…

16 Luglio 2024 15:48
  • Arte contemporanea

Un’antica moneta trafugata al British Museum. Ma è una performance

Il giovane artista brasiliano Ilê Sartuzi ha sottratto un’antica moneta d’argento da una teca del British Museum, per restituirla nella…

16 Luglio 2024 13:10
  • Mostre

Un’arte del riscatto: il progetto di Michele Bellini a Casa Vuota, Roma

Persone senza fissa dimora diventano protagoniste di una mostra grazie alla forza della pittura: il progetto di Michele Bellini fa…

16 Luglio 2024 11:53
  • Musei

Palazzo Reale di Napoli, nuove aperture dal Museo al Belvedere

Una nuova esposizione permanente per raccontare la lunga storia di Palazzo Reale di Napoli che, con il Belvedere riaperto e…

16 Luglio 2024 10:11