11 aprile 2012

Cartoline dall’Italia/2

 
Ecco la seconda puntata del tour promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo che porta in Italia tre giovani curatori internazionali. Sono loro stessi, attraverso i report dalle varie città visitate, a raccontarci che cosa hanno scoperto del nostro Paese

di

La Residenza ti dà la possibilità di girare tutta l’Italia: a volte è faticoso, ma mi sento fortunato. Dal Trentino alla Sicilia, quando mi ricapita! Cominciamo da Trento, Rovereto e Bolzano.

Il Trentino Alto – Adige mi ha interessato per la presenza di alcune delle più interessanti istituzioni contemporanee. Il suo proverbiale sviluppo economico, la vicinanza con importanti centri culturali, come Vienna, e la presenza di molti collezionisti. Elementi che spiegano bene il dinamismo di questa regione. Città come Trento e Rovereto ospitano alcune delle istituzioni più vivaci e interessanti d’Italia come la Fondazione Galleria Civica di Trento e il Mart di Rovereto. Ma il modello istituzionale della regione che più mi ha colpito però è stato Museion a Bolzano. L’edificio realizzato da KSV – Kruger, Schuberth e Vandreike, Berlino – è dotato di grandi finestre che mettono in comunicazione l’esterno con l’interno e viceversa, rivelando la filosofia di Museion. La direttrice Letizia Ragaglia definisce il museo come socialmente impegnato, con eventi, visite guidate, conferenze e uno spazio espositivo esterno, chiamato Cubo Garutti (in riferimento all’artista che lo ha realizzato, Alberto Garutti). Inoltre, Museion produce progetti specifici e ha un programma di residenza per artisti. La rassegna delle istituzioni regionali sarebbe incompleta, se non menzionassi l’Ar/ge kunst di Bolzano, diretto da Luigi Fassi e il sorprendente nuovo spazio espositivo inserito nella montagna, in parte nascosto nella roccia come un bunker che domina la valle: Non ancora terminato, questa intrigante opera di architettura ospita la collezione di arte contemporanea di Antonio Dalle Nogare, che comprende opere dagli anni Sessanta ad oggi.

Catania

Qui abbiamo incontrato il giovane artista e curatore Giuseppe Lana che, nel 2008, ha aperto in un quartiere popolare della città, insieme ad altri artisti, BOCS. Lo spazio è davvero uno dei centri principali di creatività in una regione con poche opportunità per giovani artisti. BOCS ospitava la sorprendente installazione di Sebastiano Mortellaro, una costruzione in legno rivestita di teli di plastica trasparente, sorta di replica in scala più piccola dello spazio della galleria: una sorta di mise en abîme di BOCS dentro BOCS. Concepito coma un “Agorà” – uno spazio per incontri pubblici e scambi – questo lavoro è destinato ad ospitare diverse attività al suo interno così come ad interagire con il lavoro di altri artisti. Per esempio, Annamaria Di Giacomo e Stefania Zocco creato al suo interno un lavoro legato alla coltura del cotone in Sicilia. BOCS è davvero destinato a diventare uno spazio di scambio per i giovani artisti contemporanei in una regione con poche opportunità. Sfortunatamente, per problemi economici, Lana dovrà cercare una nuova sede per lo spazio.

A Catania abbiamo poi visitato la Fondazione Brodbeck, una fondazione privata aperta nel 2007. Combinando all’attività espositiva un programma di residenza, la fondazione vuole essere un centro di riferimento per l’arte contemporanea anche attraverso il rinnovo del suo spazio fatto a volte direttamente dagli artisti, un’area del XIX secolo di 6mila metri quadri. La fondazione vuole essere anche un “centro innovativo nel modo di produrre, presentare i lavori e nell’attivare sinergie”. Mentre camminavamo attraverso i quindici magazzini abbandonati che compongono il sito, stavo pensando che questo tipo di idee potrebbero essere messe già in pratica assegnando temporaneamente parte dello spazio al BOCS.

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