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09 febbraio 2000 Firenze: imbrattata statua al museo Marini.
Danneggiamenti
Si tratta del blocco dal titolo «Gentiluomo a cavallo». Autore del gesto Pietro Cannata (lo sfregiatore folle) che torna a colpire.
Il 14 settembre del ’97 aveva preso a martellate il secondo dito del piede sinistro del David di Michelangelo. La statua, in gesso, è stata imbrattata con un pennarello, pare indelebile.
Il 14 settembre del ’97 aveva preso a martellate il secondo dito del piede sinistro del David di Michelangelo. La statua, in gesso, è stata imbrattata con un pennarello, pare indelebile.
di redazione
Piero Cannata, 53 anni, più noto come «lo sfregiatore di opere d’arte» ha danneggiato oggi, una statua in gesso nel museo Marino Marini di Firenze.
Per compiere la sua ennesima «impresa» ai danni del patrimonio artistico italiano, Cannata ha utilizzato questa volta un pennarello, pare, di quelli indelebili.
Cannata, intorno alle 14,30 ha acquistato regolarmente il biglietto all’ingresso: poi ha iniziato a percorrere le sale come un normale visitatore. Vicino alla statua «Gentiluomo a cavallo» ha
estratto un pennarello di colore blu e iniziato a scrivere qualcosa sopra il gesso. Un custode l’ha notato subito e l’ha bloccato, insieme agli altri colleghi.
A quel punto è stata chiamata la Polizia che ha prelevato l’uomo e lo ha portato in questura.
Il primo gesto di Cannata contro un’opera d’arte era avvenuto proprio a Firenze quando prese a martellate il secondo dito del piede sinistro del Davide di Michelangelo.
La sua ultima «bravata» dell’uomo (che il 15 maggio del 1997, due anni dopo essere uscito dall’
ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, aveva annunciato che sarebbe tornato a colpire) si era verificata poco più di un anno fa, il 26 gennaio del 1999.
In quell’occasione l’uomo aveva imbrattato, sempre con un pennarello, la tela «I sentieri ondulati» di Jackson Pollock alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma.
[exibart]
… Purtroppo… deve far riflettere il fatto che l’italiano medio ha saputo dell’esistenza del David di Michelangelo solo quando “gli si è rotto il piede”.
L’informazione artistica italiana è colpevole quanto chi deturba le opere d’arte.
Non è forse un modo anche quello di deturparle?
(ovvio… mi levo il cappello davanti al Vostro sito).
Biz