Al pizzicato della corda di un violoncello i danzatori vibrano con balzi del corpo mentre accedono sparsi, distintamente e in piccoli gruppi. Entrando e uscendo dal bianco tappeto scenico, posizionandosi in tutte le direzioni, osservandosi, duettando, scattando, si muovono autonomamente come per degli esercizi di riscaldamento. Indossano body dai colori neutri, poi solo pantaloni neri. Al crescere della musica degli archi le sequenze si moltiplicano e velocizzano, si espandono, e fluiscono sequenze di elettrizzante, inarrestabile danza. Quella di Ab[intra] di Rafael Bonachela â creazione del 2018 â è la danza che si vorrebbe vedere sempre: energica, potente, poetica, rigorosa e rigogliosa, coinvolgente, impressa in ballerini dalla tecnica dâacciaio. Il linguaggio del coreografo spagnolo alla guida dellâaustraliana Sydney Dance Company, in Ab[intra] (spettacolo inaugurale scelto dalla direttrice artistica Anna Cremonini per il festival Torinodanza), fa dellâistinto del corpo un minuzioso e articolato processo creativo fisico ed emotivo innescato dalle improvvisazioni e relazioni tra i danzatori. Restituito sulla scena, il risultato ha lâeffetto dirompente di unâonda di bellezza, una marea viscerale ad alta tensione fisica.
Il termine latino del titolo âdallâinternoâ è riferito ai pensieri interiori che hanno ispirato la mente di Bonachela, simboleggiando âun trasferimento di energia tra lâinterno e lâesternoâ. Lo spostamento emotivo e il flusso dinamico che ne scaturiscono, sono dettati dal paesaggio sonoro della musica di Nick Wales, con quella aggiuntiva del compositore lettone PÄteris Vasks, che muta da passaggi percussivi a tessiture dâarchi a sonoritĂ elettroniche e sinfoniche, fino ad una song (di Jack Colwell) che chiude lo spettacolo.
Câè tanta ricca materia musicale â complice anche un determinante set minimalista di luci leed (di Damien Cooper) che espandono, allungano, restringono e circoscrivono lo spazio â per esprimere coi corpi diversi stati emozionali, estatici, esplosivi, con lâensemble in continua esposizione frontale, a terra o ai lati: sia nelle sequenze allâunisono, raggruppato in cerchio, che distanziato formando terzetti e liberi movimenti individuali, sia negli assoli che consentono variazioni virtuosistiche mostrando le peculiari personalitĂ dei danzatori; cosĂŹÂ come nei meravigliosi duetti, la cui intensitĂ , la grazia e lâintreccio degli arti che catturano il partner, lâintimo lirismo che avvince i corpi negli stretti abbracci e nei sollevamenti, la sinuosa fluiditĂ che li unisce fino a fondersi, sono semplicemente abbacinanti. 15 i danzatori della compagnia australiana la cui energia, da dentro a fuori, sâirradia per 75 minuti di performance, magnetizzandoci.
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