Una nuova creazione video di Aterballetto, nata al tempo dell’isolamento forzato. Dettata dalla contemporaneità che stiamo vivendo oggi, è concepita sulle modalità della distanza come già lo era stata la precedente esperienza di 1 meter CLOSER, opera-video prodotta per essere mandata in onda lo scorso 29 aprile su RAI 5 in occasione della Giornata mondiale della danza. Se in questo lavoro i danzatori – ciascun confinato in quarantena a casa propria – provavano la propria sequenza danzata, diretti a distanza dal coreografo Diego Tortelli da Milano, una regista video da Torino, e un musicista da Londra, stavolta, per The Other Side – questo il titolo della video-creazione coreografica e musicale che sarà trasmessa in prima assoluta domani, 25 giugno su Rai5, alle 21.15 (canale 23 in diretta streaming) -, il gioco si fa più articolato.
Il dialogo creativo è stato tra la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, la Filarmonica Arturo Toscanini e la Collezione Maramotti di Reggio Emilia. «Quello con la Toscanini è un dialogo già iniziato, che ci interessa particolarmente. – dichiara Gigi Cristoforetti, direttore della Fondazione Nazionale della Danza – In questo periodo non stiamo facendo quasi nulla di ciò che avevamo previsto. Un disastro dal quale non ci facciamo piegare, e ne approfittiamo per approfondire dimensioni artistiche alle quali teniamo moltissimo, per le quali non c’era mai tempo. La videodanza, in particolare, ci permette di rapportarci con nuovi pubblici, e il dialogo interdisciplinare è una delle scommesse più importanti della contemporaneità».
E Alberto Triola, sovrintendente e direttore artistico della Filarmonica, riprende: «L’occasione di collaborare con la Fondazione Nazionale della Danza è capitata in un momento particolare, anche se l’idea di farlo, a lungo raggio, era già stata avviata mesi prima. Il progetto mette in gioco energie creative in senso stretto. Insieme alla compagnia di danza partecipano tre nostri musicisti».
La coreografia è stata affidata a Saul Daniele Ardillo, danzatore e coreografo della compagnia di Reggio Emilia, affiancato dal dramaturgo e scrittore Simone Giorgi. La ricerca coreografica di Ardillo si è mossa intorno al corpo dei danzatori. «Sento che tutti gli artisti coinvolti in questo progetto – spiega il coreografo – viaggiano su tanti binari paralleli, ma tutti alla stessa velocità, tutti con la stessa intenzione. Paradossalmente questa situazione di rallentamento, chiusura e isolamento ha creato un effetto contrario: ci ha insegnato a comunicare, quindi ha acuito l’ascolto e l’empatia. È proprio come ciò che si racconta sulla cecità: acuisce gli altri sensi».
A proposito dell’idea tematica racconta Giorgi: «Siamo partiti dalla semplice immagine di un muro che separa due stanze, due persone. Sono due esseri umani, vicinissimi eppure irraggiungibili l’uno all’altro, in stanze attigue ma non comunicanti, se non per quello stesso muro che le divide. È un’idea che avremmo potuto realizzare in teatro, con un muro a separare due performer. Un’idea che, pensando a un prodotto audiovisivo, anche oggi, con le limitazioni che abbiamo, è realizzabile quasi come se quelle limitazioni non ci fossero, e al contempo proprio in virtù di quelle limitazioni si carica di senso: sono gli occhi dello spettatore a tenere insieme ciò che insieme non è».
Il repertorio musicale prescelto è composto da brani di Ludwig van Beethoven, genio che più di tutti ha sperimentato il senso fisico del limite, e lo ha superato; e da un brano inedito commissionato appositamente al compositore Fabio Massimo Capogrosso. Sotto lo sguardo e al ritmo del montaggio della filmmaker Valeria Civardi, ciascun danzatore avvertirà nella (immaginaria) stanza accanto, la presenza di un musicista sconosciuto che suona. E sarà quella musica a irrompere nella sua solitudine e trascinarlo verso una danza che diventerà, una volta di più, comunicazione profonda. Sarà quella musica a metterlo in relazione profonda con tutti gli altri danzatori. «Il percorso coreografico – puntualizza il compositore – è espresso da momenti di grande smarrimento, alienazione, frustrazione e rabbia causate dall’impossibilità di comunicare e da ultimo, per quanto mi riguarda, prendendo a prestito l’esempio beethoveniano, ho cercato di esprimere l’idea del superamento di questo dolore, attraverso la musica. Così da un linguaggio percussivo e fortemente dissonante passiamo a momenti di maggiore apertura e luminosità».
Alla danza e alla musica si aggiunge l’arte visiva, una trama di esplosioni immaginarie e suggestioni visive grazie ad un’opera di proprietà della Collezione Maramotti: Love un quadro di grandi dimensioni, del 2017, di Luisa Rabbia, artista che riflette sulla condizione esistenziale, sulla connessione fra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda.
La videocreazione coreografica e musciale The Other Side sarà trasmessa domani, 25 giugno 2020, alle 21.15, su RAI 5 (canale 23 in diretta streaming), e successivamente sul sito e sui canali social di Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e La Toscanini.
The Other Side è realizzata con il sostegno di Collezione Maramotti, Reggio Emilia, in collaborazione produttiva con Ravenna Festival. La produzione esecutiva è di Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto.
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