Categorie: Design

100 anni di Design dalle Alpi

di - 12 Dicembre 2019

Lo Scoiattolo e il Capriolo con cui si apre la mostra non lasciano dubbi sull’ambientazione del viaggio che stiamo per intraprendere: ci troviamo in the Alps, nelle Alpi, e lo Scoiattolo in questione è un piccolo quanto fiammante fuoristrada rosso (Arrigo Perini, Riva del Garda) seguito dalla serie di motocicli Capriolo (Aero Caproni, Trento). Rimanendo in tema di motori e fauna made in the Alps, non può mancare il celebre scorpione di Carlo Abarth (nato a Vienna, ma meranese d’adozione), che spicca su due possenti tubi di scappamento per VW Golf.

Inizia così un percorso pensato come una salita in altitudine, che dalla produzione industriale del fondovalle sale verso il design di prodotto. A metà strada si riprende fiato, almeno visivamente, in una importante sezione dedicata alle sedute; la “vetta” si raggiunge all’ultimo piano, tra sci, attrezzature tecniche e l’immancabile “Amaro Alpino, il digestivo”.

Dall’Elefantino bevitore di Fortunato Depero ai giocattoli della Sevi; dalle radio di Unda al packaging dei fruttini Zuegg: nel viaggio proposto da Design from the Alps si incontrano oltre cento oggetti tra componenti d’arredo, strumentazione tecnica, packaging, giocattoli, esperimenti aereonautici e auto motociclistici. Non mancano pezzi icona del design internazionale degli anni ‘60, come la rossa Valentine, macchina per scrivere Olivetti disegnata da Ettore Sottsass jr. o Cocoon, lampada simbolo del marchio Flos. Ma nella mostra si incontrano soprattutto figure di architetti, designer, talenti artistici e imprenditoriali. Destini e storie insomma, che hanno punteggiato un territorio alla confluenza di traiettorie estetiche e culturali tra il Nord Germanico e il Sud mediterraneo.

Duca, 1946 –1950, Durst.
Collezione privata, foto Anna Maconi

Nella sezione dedicata alle sedute, forse tra le più significative, emergono in maniera evidente le tracce storiche di influenze di movimenti come la secessione e il Movimento Moderno, con le poltrone di Clemens Holzmeister e Lois Welzenbacher degli anni ’30, e quindi le declinazioni tirolesi del modernismo con le sedie di Franz Baumann e Wilhelm Nicolaus Pranchensky. Una rassegna che arriva fino ai giorni nostri con Matteo Thun e Benno Simma, passando per le sedute di Othmar Barth. Il confronto con la tradizione nelle Alps non può prescindere dall’immaginario estetico tradizionalista e potenzialmente patriottico che l’iconografia alpina inevitabilmente evoca. Confronto che i designer di generazioni più recenti affrontano con ironia e geniale leggerezza, come Martino Gamper. Il designer (1971, Merano, vive e lavora a Londra) prende la classica sedia tirolese in legno, ne rivede le proporzioni e ne colora le gambe (in mostra, Post Tirolo #1). Con la stessa nonchalance Gamper si avvicina a un classico come lo sgabello dei Gebrüder Thonet, intorno a cui fa volteggiare tre anelli in ottone (Circque stool).

Fortunato Depero, Elefantino bevitore, 1922-23
Collezione Josef Kreuzer / Ripartizione musei, Provincia autonoma di Bolzano.
Foto Erich Dapunt

Massimo Martignoni, co-curatore, spiega nel catalogo che l’intento della mostra è stato “testare il comportamento e l’attività, nell’orbita del design, di una terra dominata dalle montagne, che poggiava su un contesto culturale produttivo unitario e si era poi improvvisamente trovata nella rottura provocata dalla prima guerra mondiale, su due traiettorie opposte”. Una sfida accolta dai curatori, con tutti i rischi del marketing territoriale o possibili forzature che questa potrebbe comportare. Sfogliando il catalogo è evidente che dietro a Design from the Alps c’è un poderoso lavoro di setaccio e di ricerca, iniziato nel 2017 e di cui la mostra rappresenta solo la punta di un iceberg.

La mostra, a cura di Claudio Larcher, Massimo Martignoni e Ursula Schnitzer è una produzione di Kunst Meran Merano Arte con NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e unibz, Libera Università di Bolzano, Facoltà di Design e Arti.

Fino al 12 gennaio 2020

Merano Arte

Edificio Cassa di Risparmio (Portici, 163) Merano, BZ

Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 10.00 – 18.00 Domenica e festivi: 11.00 – 18.00

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Tag: Clemens Holzmeister Franz Baumann Lois Welzenbacher Martino Gamper Othmar Barth Wilhelm Nicolaus Pranchensky

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