Karim Rashid, Stazione Metropolitana di Napoli Università
Karim Rashid, designer di origini egiziane, è il vincitore dell’edizione 2020 dell’American Prize for Design, un premio istituito nel 2016 dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design e dall’European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies. Questo riconoscimento è nato con lo scopo di presentare gli artisti più affermati e innovativi nel campo del design, della grafica e della comunicazione.
Per questa edizione, il premio è stato vinto dal designer egiziano e naturalizzato canadese Karim Rashid, la cui ricerca è caratterizzata da una pratica eclettica e versatile. Dall’inizio della sua carriera, infatti, il designer ha realizzato più di 4mila progetti e vinto 300 premi, con una produzione che si muove tra il design d’interni, l’architettura, la moda e l’arte. Nonostante ciò, tutti i suoi lavori sono mossi da un’unica finalità: rendere il design democratico, realizzando oggetti che uniscano progettualità, bellezza e accessibilità.
Per tale motivo i suoi progetti si sviluppano attorno alla reinterpretazione di oggetti comuni e quotidiani che perciò vengono spesso trascurati dal mercato. Per Rashid, il design deve quindi migliorare lo stile di vita delle persone, soprattutto da un punto di vista estetico, sensoriale ed emozionale. Obiettivi piuttosto comuni nell’ambito ma cosa ha reso Karim Rashid una delle personalità più influenti nel suo settore e gli ha permesso di vincere l’American Prize for Design?
Karim Rashid è nato in Egitto nel 1969. Si laurea in Industrial Design alla Carleton University in Ottawa e nel 1982 si sposta in Italia per ultimare i suoi studi. Durante questo periodo lavora presso lo studio milanese di Rodolfo Bonetto e riesce a collaborare con importanti designer del panorama italiano come Ettore Sottsass e Alessandro Mendini, considerato il suo mentore.
Nel 1992 apre infine il suo studio a New York e inizia a collaborare con vari marchi e brand importanti. Questa formazione influenza quindi intrinsecamente la sua produzione, caratterizzata da linee decise e colori brillanti, come si nota in alcuni dei suoi lavori più famosi. Tra questi si annoverano infatti la sedia Snoop and Woopy, il caricatore degli smartphone da lui progettato e la bottiglia per la vodka Anastasia.
I suoi tratti caratteristici sono visibili anche negli interni che ha realizzato, come nel caso del ristorante Morimoto a Philadelphia e l’hotel Semiramis di Atene. Ha poi arredato un sex-shop a Monaco e un ristorante a Dubai e decorato la stazione della metropolitana Università di Napoli.
Durante la sua produzione ha poi realizzato collaborazioni con il settore musicale e della moda. Alcune delle sue creazioni si trovano infine in più di venti collezioni museali, come simbolo della portata rivoluzionaria ed eclettica della sua produzione.
Attualmente è impegnato in molteplici progetti che spaziano dall’arredamento di hotel e ristoranti alla creazione architettonica e di prodotti, il tutto visibile sul sito personale, in cui è contenuto anche il suo manifesto artistico.
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