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All’Atelier di Superstudio a Milano espone ISIA Firenze per Mirabili Design
Design
di redazione
Un’iniziativa con cui ISIA Firenze si conferma presente al Fuorisalone di Milano, affermando il proprio ruolo nell’ambito della cultura e della didattica del design. Il concept è quello di creare 15 poltrone hackerate da altrettanti progettisti, in cui ognuna porta avanti una propria idea di design. In mezzo, il tappeto ibrido Planet Fiction, ideato da Mirko Tattarini e realizzato da Veronica Bogao in collaborazione con l’azienda Most.
Un tappeto di dati pronto per lo storytelling costituito da 26 diverse tessere che ospitano delle infografiche sul cambiamento climatico e sulle migrazioni che può generare. Il tappeto diventa così l’opportunità per vivere il pavimento in termini di relax ma anche pretesto per ricordare, discutere e generare consapevolezza, specialmente nei più giovani.
Nell’Atelier di Superstudio prende vita un’inclusiva assemblea del terzo millennio: design fiction con radici nella prospettiva solarpunk, un movimento culturale che promuove una visione attiva e progressista del futuro.
I progetti seguono delle linee comuni come l’hackeraggio di modelli esistenti, il ricorso all’utilizzo di materiali di recupero, e la ricerca di una dimensione accettabile di quel lusso che attraversa la tradizione del design italiano.
Un’installazione supportata da contenuti audio i cui testi sono stati realizzati attraverso sistemi di Intelligenza artificiale e resi disponibili sia in realtà aumentata che altre modalità interattive. Un progetto curato da Mirko Tattarini, in collaborazione con Veronica Bogao e Francesco Bonomi è condotto per il debutto di MIRABILI DESIGN di Formitalia Luxury Group.
I presupposti
Accettata l’insostenibilità connaturata alla disciplina del design (almeno nella sua prima istituzionalizzazione), si considera che l’estensione del ciclo di vita degli oggetti, a partire dalla loro concezione, sia la chiave primaria per iniziare a scrivere una seconda storia del design. Solo così si potrà intervenire nella filiera profonda del sistema prodotto e tornare ad esportare nel futuro buona cultura materiale, anziché solo rifiuti.
Hackerare un oggetto significa interpretarlo diversamente da quanto previsto dalla sua prima progettazione, svelarne le opzioni, ampliarne l’orizzonte d’uso.
«Con questo progetto abbracciamo l’idea di definire un futuro più auspicabile attraverso gli oggetti e promuoviamo una generazione di arredi non definitivi, aperti e pronti ad essere interpretati, anche nell’uso. Il tempo del progetto ricombinante. Lunga vita al cambiamento.»
«Campionare, la tecnica di prelevare un frammento da un suono preregistrato e inserirlo in una composizione originale, è un nuovo modo per fare qualcosa che si è sempre fatto: creare con quello che trovi. La rotazione diventa inarrestabile. I vincoli si assottigliano. Il mix si scrolla di dosso le vecchie associazioni. Dai vecchi contesti se ne formano di nuovi. La scaletta impazzisce.»
Paul D.Miller, alias DJ Spooky (citato da David Shields, Fame di Realtà)