“Le monde nouveau de Charlotte Perriand” è il titolo della mostra, organizzata a 20 anni dalla scomparsa dell’architetto, alla Fondation Vuitton di Parigi. Il comitato scientifico è composto da Jacques Barsac, Sébastien Cherruet, Gladys Fabre, Sébastien Gokalp, Pernette Perriand, mentre Arthur Rüegg è il consigliere scientifico per le ricostituzioni.
Charlotte Perriand (Parigi 1903 – 1999) architetto e designer, nel 1929, insieme alla sua collega Eileen Gray, fu tra i fondatori dell’UAM – Union des Artistes Modernes. Seppe tessere un fruttuoso dialogo tra Occidente e Oriente all’interno dei CIAM – Congrès Internationaux d’Architecture Moderne. Fautrice del rinnovamento dei valori estetici, diede vita a una sensibilità propriamente moderna del vivere quotidiano. La sua ricerca si è focalizzata sugli spazi dell’architettura d’interni, che vennero da lei concepiti come motore di un nuovo modo di abitare, ancora oggi al centro dello stile di vita contemporaneo.
Dal 2 ottobre, la Fondation Vuitton presenta un’ampia retrospettiva del lavoro di Charlotte Perriand. Saranno in mostra anche opere di numerosi artisti e architetti con i quali Perriand ha collaborato, tra cui Picasso, Léger, Le Corbusier.
Per farci raccontare di più, abbiamo raggiunto per una intervista Luca Fuso, managing director di Cassina, azienda partner di questa iniziativa.
Com’è nata la collaborazione di Cassina per la mostra su Charlotte Perriand?
«Da sempre Cassina si è impegnata nella diffusione delle opere degli architetti e designer delle proprie collezioni, promuovendo iniziative culturali e creando collaborazioni d’eccezione. Cassina detiene i diritti esclusivi mondiali per la riedizione delle opere di Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand dal 1964 ed esegue un’attenta ricerca filologica condotta in accordo con la Fondation Le Corbusier e Pernette Perriand. Charlotte Perriand continuò a lavorare a stretto contatto con Cassina sullo sviluppo di questa collezione fino alla sua morte nel 1999. Nel 2004 abbiamo presentato la Collezione Charlotte Perriand in collaborazione con Pernette Perriand, la sua unica erede e assistente per vent’anni, per fornire una visione ampia e completa del suo lavoro. Era quindi naturale che Cassina partecipasse alla mostra in qualità di azienda capace di studiare, sviluppare e ricostruire dei progetti inediti di Charlotte Perriand, oltre a dare in prestito pezzi dal nostro archivio».
Quali sono gli oggetti presentati in mostra?
«Ci sono diversi modelli all’interno della mostra che oggi fanno parte della Collezione Cassina I Maestri, come per esempio il tavolo Riol la chaise-longue Tokyo e la poltroncina LC7. Poi, attraverso un’attenta e rigorosa ricostruzione filologica, abbiamo realizzato gli interni del Salon d’Automne (1929) con riedizioni e modelli di studio che rappresentano fedelmente questo progetto rivoluzionario. Inoltre, abbiamo ricostruito alcuni mobili per la Maison du Jeune Homme (1935), per la Proposition d’un Synthèse d’Art (1955) e una selezione di altri pezzi progettati durante il suo soggiorno in Asia. Il futuristico Refuge Tonneau (1938), un autentico capolavoro di architettura mobile immaginato con Pierre Jeanneret per le montagne, è anche stato prestato dalla sede di Cassina per l’occasione».
In che cosa convergono la visione del mondo di Charlotte Perriand e quella di Cassina?
«Charlotte Perriand fa parte di quell’avanguardia culturale del XX secolo che ha promosso un profondo rinnovamento dei valori estetici e che ha dato vita a una sensibilità propriamente moderna del vivere quotidiano. Possiamo dire che anche Cassina è stata azienda pioniera nel settore del design, assumendo un’attitudine di ricerca e di innovazione e unendo la tecnologia a un’artigianalità di grande tradizione. La capacità di rispondere alle esigenze dell’uomo e la volontà di dare soluzioni funzionali per la casa contemporanea sicuramente uniscono le nostre visioni. Ancora oggi per Cassina è importante esprimere i valori dell’azienda e proporre un orizzonte ampio di configurazioni per la casa, in cui i prodotti dall’anima più innovativa e le icone del moderno creano insieme ambienti completi e accoglienti, dialogando secondo un codice di eccellenza progettuale unico».
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