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Bollicine ad arte: le etichette d’autore degli spumanti Cossignani
Design
di Milena Becci
A Massignano, Comune in provincia di Ascoli Piceno, dagli anni ’50, dapprima con nonno Saturnino poi, dal 2018, con i nipoti Letizia e Edoardo, gli spumanti delle Tenute Cossignani rappresentano l’incrocio inedito tra il classico e il nuovo, per presentare una realtà che sottolinea la propria identità per raccontare “Nuove Storie”, come si dichiara a gran voce, partendo dal rispetto per un passato ricco di storia. Negli ultimi 70 anni questa azienda ha favorito la conservazione di un ecosistema che si trova vicinissimo al mare, introducendo vigneti ad alta densità di ceppi per ettaro e contrastando l’erosione del suolo. Questa estrema cura dell’ambiente, che li porta a produrre complessivamente solo 10mila bottiglie, ha aperto la strada a un’attenzione nei riguardi dell’immagine, veicolatrice di pensiero, missione e identità, che ha condotto al coinvolgimento di un direttore creativo e designer multidisciplinare, Andrea Castelletti, di un artista, Luca Zamoc, e di una letterista, Valentina Casali.
Con Andrea Castelletti la collaborazione risale agli albori della nascita dell’azienda: è sua la creazione delle loro etichette tra cui, famosissima, quella con il serpente che avvolge l’uovo cosmico, “Etichetta d’Oro” al Vinitaly 2022, ispirata alla mitologia antica. Agatodemoni segue questa via e presenta due poster d’autore che si ispirano allo stile del moderno cartellonismo pubblicitario italiano del primo Novecento.
Chi sono gli agatodemoni? Agathos Daimon, traducibile in “demone buono”, è un demone della mitologia dell’Antica Grecia considerato divinità protettrice del grano, dei vigneti e delle città. Nella mitologia romana, nella veste di genius loci, è associato anche alla fortuna, alla salute e alla saggezza. Figura positiva e versatile, in un certo qual modo, «Veniva consacrato durante ogni simposio e ogni banchetto ufficiale con libagioni di vino puro», spiega Andrea Castelletti che, da questi presupposti, ha deciso di coinvolgere Zamoc e Casali per questa campagna.
È utile, in questo caso, spiegare il progetto creativo che ha portato alla realizzazione delle due versioni dei poster con le parole dell’artista, che dichiara: «Sono partito come spesso faccio da uno schizzo realizzato a mano, ma la finalizzazione è avvenuta in digitale. Per scelta, proprio come uno statement, perché questa è un’opera dentro al suo tempo. Di questo tempo doveva avere e ho voluto che avesse, estetica e tecnica, insieme. L’idea di questo serpente, un secondo serpente, che gode di avere tra le sue spire la bottiglia, mi piaceva e mentre riflettevo ho ricordato mio nonno e un suo racconto. Giovane emigrò in Argentina e, arrivato lì, i suoi amici che aveva raggiunto lo portarono nella pampa. Qui vide, con stupore, un serpente che si era avvolto alla gamba di una mucca e raggiunta la mammella ne beveva il latte. I serpenti, lui non lo sapeva ancora, sono ghiotti di latte e le mucche lasciavano fare perché le liberava del latte in eccesso. Nella scelta di impegnarsi nell’azienda di famiglia compiuta da Letizia e Edoardo, centrale è stata la figura del loro nonno Saturnino. Ho pensato che dovessi dar corso a queste suggestioni, tenendomi lontano dall’iconografia del serpente che avverte di un pericolo e reinventandolo in un’attitudine gioiosa, gaudente, libera».
Un passato, questo, che parte dalla mitologia, quindi, per giungere a presenze familiari che portano al ricordo nel presente, ribaltando la visione di un significato che viene, per così dire, movimentato anche attraverso il lettering scelto da Valentina Casali. Un altro significato, certamente alto, viene attribuito dalla volontà, da parte dell’Azienda Cossignani L.E. Tempo, di devolvere in beneficienza parte del ricavato dalla vendita delle due immagini, in tiratura limitata e numerata, formato cm50x70, alla Fondazione Buzzi per l’Ospedale dei Bambini di Milano (le opere possono essere richieste a info@letempo.it).