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Alla Scuola di Design di Istituto Marangoni (sede di Milano) vanno in scena visioni che “rifrangono” un futuro complesso, poetico e coinvolgente. “Marangoni /Refracted Futures” è il frutto di un percorso didattico caleidoscopico, ricco di stimoli e di tensione verso condizioni progettuali ancora inesplorate, e per questo sorprendenti, affascinanti, in un’alternanza tra umanità e artificio.
Mark Anderson, Director of Education di Istituto Marangoni Milano Design, ha coordinato i progetti di Product, Interior e Visual Design (a.a. 2018/19) partendo da una piattaforma storica e culturale instabile, non lineare, ma per questo aperta a ipotesi realmente innovative, capace di tratteggiare nuovi modi di usare la tecnologia, vivere gli spazi e gestire i messaggi.
Per il degree show, svoltosi il 27 e 28 giugno, sono stati nove lavori, tre per ciascuna area, realizzati dagli studenti giunti al terzo anno di corso.
Lo stesso Anderson afferma che «Ogni progetto fornisce un’interpretazione originale di un tema rilevante nello scenario progettuale odierno. Gli studenti hanno esplorato temi legati alle ultime tendenze sociali e creative, riflettendo sulla propria generazione e sul suo crescente ruolo di protagonista nell’influenzare il presente e formare quello che sarà il loro mondo».
Gli studenti di Industrial Product & Furniture Design (Pei Haonan con “Pintu”; Gao Kaiyuan con “Waduhek”; Sandra Turina con “ClaustroPod”) hanno riflettuto su come vivrà la loro generazione nel prossimo futuro, proponendo soluzioni mobili di nuova concezione per l’adozione di veicoli a guida autonoma. Sono state attentamente esaminate le possibili funzioni e attività, immaginando nuovi scenari di utilizzo e di trasformazione del concetto di “trasporto”.
Gli studenti di Interior Design (Renatta Cervantes con “404_error”; Sofia Strafinger con “Alive”; e Anna Frison con “Free to Shout”) si sono invece confrontati con un progetto di conversione di uno spazio industriale – un’ex acciaieria di Riva Calzoni – in un’area espositiva per alcuni fashion brand di rilievo, di cui hanno dovuto esprimere identità e valori. Ben lontano da una lettura sbrigativo e superficiale del luxury, l’obiettivo è stato quello di sviluppare una narrazione spaziale personale, che integri strutture architettoniche, opere d’arte, performance e un’esperienza immersiva.
Infine, gli studenti del corso di Visual & Multimedia hanno affrontato i temi della loro generazione e di una società che sta entrando nella sua prima fase matura dell’epoca digitale, suggerendo proposte che confermano la capacità della tecnologia di ispirare la vita di tutti i giorni. I lavori sono di Su Zhiheng (“Alize in Wonderland”), Rachele Guarini (“Hate Week”) e Lucrezia Velatta (“TheVice”).
«Il Degree Show di quest’anno esprime in pieno il concetto di futuro: quello che hanno di fronte i nostri talenti e quello che si riflette nella creatività e nelle visioni espresse dai progetti in mostra», commenta Massimo Zanatta, School Director di Istituto Marangoni Milano Design. «I lavori selezionati stimolano riflessioni critiche sui comportamenti delle nuove generazioni e rispecchiano l’idea di un design che dialoga sempre più con la tecnologia e se ne appropria, per restituire soluzioni e scenari davvero innovativi».
Gianluca Sgalippa