Ctrlzak art & design studio, fondato da
Thanos Zakopoulos (greco) e
Katia Meneghini (italiana) si occupa di arte e di design. Discipline cugine e completamente diverse, ma con molti punti di contatto, si alternano nei progetti, conferendo spesso alle opere una fisionomia singolare.
La figura umana, che ricorda le antiche illustrazioni dei libri di medicina, riprodotta nell’homepage del sito, è indicativa per illustrare i diversi campi di applicazione e la filosofia dei due designer/artisti.
In ogni progetto d’arte (cuore), di design (braccia) e anche d’interni (stomaco) s’intravede un elemento appartenente all’altra disciplina. Quando si tratta d’installazioni artistiche come
Totem, Thanos e Katia partono da un oggetto come
Classical dinner chair, quando al contrario l’oggetto è il protagonista, come per la libreria
Fumetto, ecco un tocco d’arte che fa capolino; nell’arredo d’interni convergono entrambe.
Selezionati al Salone Satellite 2009, hanno presentato il progetto
Remeditate, che spiega il loro lavoro o, meglio, mostra come l’arte possa introdurre il design e viceversa.
Remeditate è un invito a riconsiderare quali possono essere le modalità che conducono una persona al raggiungimento del benessere psico-fisico. Thanos e Katia s’ispirano direttamente a oggetti legati al campo medico, oggetti presenti negli ospedali, nelle case di cura, e li rivisitano, li trasformano, aggiungendo o togliendo qualcosa. Il risultato è qualche oggetto d’arte, che fa pensare, e qualche prodotto di design, da poter utilizzare.
Spiega Thanos:
“Gli oggetti in mostra sono tutti affetti da differenti patologie”. Difatti ritroviamo un tavolo zoppo:
Juda, dinner table, a cui manca una gamba ma è dotato di stampella (arte); una sedia:
Spinta, chair, costituita da tubolari metallici a cui mancano completamente seduta e schienale, delle bende elastiche sostituiscono la perdita, una volta seduti tra i bendaggi, ci si adagia e quando è il momento di alzarsi, la spinta elastica conferisce una nuova agilità (design). Un paravento:
Arteria, separate, sempre fatto da tubolari metallici, al posto del classico telo, come pannello ha dei grossi elastici, tesi da un capo all’altro fino a formare una maglia intricata che può servire per appendere o incastrare oggetti (design). Il pappagallo riempito d’acqua e posto in tavola,
Polly, decanter, come provocazione, indica quali potrebbero diventare le misure estreme di sopravvivenza in un apocalittico futuro (arte).
Lampade (
Satellite, celling lamp)
rubate alle sale operatorie (design), sedie pazze (
Houdini, dinner chair) a cui è stata messa una camicia di forza (arte) e posate (
Jack, cutlery) ispirate a strumenti chirurgici (arte/design) completano l’installazione.
Ma tralasciando le etichette “arte” e “design”, non cerchiamo di catalogare necessariamente degli oggetti che non hanno la pretesa di
“curare”, come spiegano gli stessi curatori (qui il gioco di parole è d’obbligo). Sono oggetti che vogliono semplicemente sensibilizzare, con un tocco di ironia, le menti.