Nato nel 2003 per promuovere la creatività inglese, il London Design Festival costituisce oggi la vetrina più importante per il design e l’arredamento made in England, oltre ad offrire un programma ricchissimo di eventi e seminari dedicati ai temi di più stretta attualità nel mondo del progetto.
Gli appuntamenti in calendario sono stati oltre 160, di cui la maggior parte gratuiti, ospitati sia in luoghi istituzionali (come il Design Museum) che in punti vendita “influenti” (come il Conran Shop di Fulham Road) e in gallerie attente all’emergere delle energie più fresche (come la Greenwich Village Design Art Gallery). Il modello milanese –che comprende Salone, Satellite, zona Tortona e appuntamenti sparsi per tutta la città – era del resto già pronto; si trattava solo di mettere in moto un meccanismo che senza dubbio avrebbe prodotto il risultato previsto.
Succede quindi che quello che a Milano si chiama Salone del Mobile a Londra diventa 100% Design, ospitato nella centralissima Earl’s Court, dal cui ingresso si accede prima ai padiglioni dedicati al 100% Detail (troppo tecnico per essere preso d’assalto dal pubblico, ammesso anche qui solo nell’ultimo giorno), e poi al 100% Lighiting, novità di quest’anno, per giungere infine al vero e proprio 100% Design, alloggiato nel terzo padiglione. E qui, fra le sorprese positive, una menzione speciale merita il lituano Contraforma, presente con una serie di oggetti nati dall’assunto che vivere è interessante perché non esistono più stereotipi (“we’ve challenged them all”) e quindi siamo liberi di inventarci qualcosa di unico ogni giorno.
Fuori da Earl’s Court, spostandosi verso Liverpool Street, si arriva a Brick Lane, la zona Tortona di Londra, dove in mezzo alle tante mostre lo storico Old Truman Brewery, hub ufficiale dell’intera kermesse, fornisce informazioni, organizza incontri con i designer e propone avvenimenti quotidiani. Proprio qui si è svolto dal 21 al 24 settembre 100% East, il corrispondente londinese del Salone Satellite, in cui è toccato ai giovani progettisti intrattenere il pubblico con idee spesso ironiche, a volte forbite, comunque “contaminate”.
Tra gli eventi “fuorisalone”, particolare eco ha avuto quello del 21 settembre a Trafalgar Square, quando sono stati distribuiti gratuitamente centinaia di esemplari della nuova seduta in polisterene espanso che il guru del design inglese Tom Dixon ha progettato per EPS Packaging Group. Ma focolai creativi erano accessi in tutta la città .
E tra presentazioni altolocate –come quella della nuova collezione di B&B Italia firmata tra gli altri da Antonio Citterio e Naoto Fukasawa– e avvenimenti pervicacemente d’arrembaggio –come quelli che hanno coinvolto i Designersblock– l’immancabile Droog ha proposto Urban Play: Phase Zero, un progetto internazionale che ha visto il pubblico misurarsi da protagonista nell’ideazione della propria Londra, città sempre accesa, vivace, multidimensionale. Inesausta e inesauribile.
link correlati
London Design Festival
100% Design
Contraforma
Akki Ueda
Greenwich Village Design Art Gallery
stefano caggiano
[exibart]
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