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26
novembre 2009
design_mostre Disegno e design Roma, Ara Pacis
Design
Disegno e design: ovvero, quando il progetto ruba la scena all’oggetto. A Roma la storia del Made in Italy si racconta attraverso i brevetti. Ingegno, stile e audacia in una sfilata di documenti sorprendenti...
Trasformare una sfilza di documenti d’archivio in una
mostra educativa e divertente non è impresa da poco. Ci vogliono competenza, passione
e capacità divulgativa.
Disegno e design, rassegna organizzata dalla Fondazione Valore Italia in
collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e curata da Alessandra
Maria Sette, centra l’obiettivo confezionando un percorso espositivo piacevole
e ricco di sorprese, senza rinunciare al rigore storico-scientifico.
Il cuore della mostra è una selezione di certificati
originali, provenienti dallo sconfinato (3 km di scaffalature) Ufficio Brevetti
e Marchi dell’Archivio di Stato; documenti che svelano l’origine di oggetti e
prodotti entrati a far parte del quotidiano di milioni di persone, in Italia e
nel mondo.
E, se alcuni di questi prodotti sono vere e proprie icone
del made in Italy – come la Vespa, la poltrona Vanity Fair di Frau o le calzature Ferragamo -,
altri sono meno ri-conosciuti come frutto dell’ingegno italico. Come la
cucitrice e la levapunti Zenith, oppure i barattoli di vetro con chiusura ermetica
per le conserve.
Non meno sorprendente trovare fra i documenti esposti gli
schizzi progettuali di oggetti talmente noti da essere ormai scontati: la
matita rossa e blu, le sedie da cinema con seduta ribaltabile, il calorifero, la
borsa dell’acqua calda, il rigatone, il Pavesino, la colomba pasquale.
Il settore agroalimentare, in particolare – che costituisce
una delle quattro sezioni della mostra, insieme all’arredamento, ai mezzi di
trasporto e alla moda -, contiene un interessante nucleo di antenati del
moderno “packaging”, tra cui le confezioni di pasta Barilla (le prime
parzialmente trasparenti), l’incarto dei Baci Perugina, l’inconfondibile
barattolo della Coccoina e la celeberrima bottiglietta del Campari Soda, disegnata da Fortunato
Depero negli anni
‘30.
Accanto ai brevetti, anche tanti prodotti in versione “realizzata”,
tra cui va segnalato uno straordinario televisore 17 pollici prodotto negli anni
’50 dalla ditta Geloso, e un esemplare della Isetta, mitica micro-vettura ideata da Ermenegildo
Preti e Pierluigi
Raggi per la ISO
Rivolta di Bresso.
A completare la narrazione, il racconto di un’Italia
ingegnosa e piena di energie, una serie di pubblicità d’epoca, che aiutano il
visitatore a contestualizzare gli oggetti, sottolineandone la capacità di
coniugare la creatività con le esigenze della produzione industriale.
E, fra tanti oggetti-simbolo, c’è anche un
personaggio-simbolo, che la mostra evoca e omaggia: Giulio Natta, premio Nobel
nel 1963 per l’invenzione del polipropilene isotattico, meglio noto come plastica.
mostra educativa e divertente non è impresa da poco. Ci vogliono competenza, passione
e capacità divulgativa.
Disegno e design, rassegna organizzata dalla Fondazione Valore Italia in
collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e curata da Alessandra
Maria Sette, centra l’obiettivo confezionando un percorso espositivo piacevole
e ricco di sorprese, senza rinunciare al rigore storico-scientifico.
Il cuore della mostra è una selezione di certificati
originali, provenienti dallo sconfinato (3 km di scaffalature) Ufficio Brevetti
e Marchi dell’Archivio di Stato; documenti che svelano l’origine di oggetti e
prodotti entrati a far parte del quotidiano di milioni di persone, in Italia e
nel mondo.
E, se alcuni di questi prodotti sono vere e proprie icone
del made in Italy – come la Vespa, la poltrona Vanity Fair di Frau o le calzature Ferragamo -,
altri sono meno ri-conosciuti come frutto dell’ingegno italico. Come la
cucitrice e la levapunti Zenith, oppure i barattoli di vetro con chiusura ermetica
per le conserve.
Non meno sorprendente trovare fra i documenti esposti gli
schizzi progettuali di oggetti talmente noti da essere ormai scontati: la
matita rossa e blu, le sedie da cinema con seduta ribaltabile, il calorifero, la
borsa dell’acqua calda, il rigatone, il Pavesino, la colomba pasquale.
Il settore agroalimentare, in particolare – che costituisce
una delle quattro sezioni della mostra, insieme all’arredamento, ai mezzi di
trasporto e alla moda -, contiene un interessante nucleo di antenati del
moderno “packaging”, tra cui le confezioni di pasta Barilla (le prime
parzialmente trasparenti), l’incarto dei Baci Perugina, l’inconfondibile
barattolo della Coccoina e la celeberrima bottiglietta del Campari Soda, disegnata da Fortunato
Depero negli anni
‘30.
Accanto ai brevetti, anche tanti prodotti in versione “realizzata”,
tra cui va segnalato uno straordinario televisore 17 pollici prodotto negli anni
’50 dalla ditta Geloso, e un esemplare della Isetta, mitica micro-vettura ideata da Ermenegildo
Preti e Pierluigi
Raggi per la ISO
Rivolta di Bresso.
A completare la narrazione, il racconto di un’Italia
ingegnosa e piena di energie, una serie di pubblicità d’epoca, che aiutano il
visitatore a contestualizzare gli oggetti, sottolineandone la capacità di
coniugare la creatività con le esigenze della produzione industriale.
E, fra tanti oggetti-simbolo, c’è anche un
personaggio-simbolo, che la mostra evoca e omaggia: Giulio Natta, premio Nobel
nel 1963 per l’invenzione del polipropilene isotattico, meglio noto come plastica.
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valentina tanni
mostra visitata il 4
novembre 2009
dal 4 novembre
2009 al 31 gennaio 2010
Disegno e
Design. Brevetti e creatività italiani
a cura di
Alessandra Maria Sette
Museo
dell’Ara Pacis
Lungotevere in Augusta (zona piazza Augusto Imperatore) – 00186 Roma
Orario: da martedì a domenica ore 9-19 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Ingresso libero
Catalogo Fondazione Valore Italia
Info:
tel. +39 0682059127; info@arapacis.it;
www.disegnoedesign.it
[exibart]