Nella mostra
milanese il percorso è assai vario: da una parte esposizioni di oggetti,
librerie, bicchieri, pentole e tisaniere; dall’altra esperienza di
installazioni, zone chiare, spazi autonomi da attraversare dove incontrare
opere isolate, intorno a cui anche girare come sculture che mutano allo sguardo
mobile. Così per i Vasi blu, la Moto tessuto o la gradinata Andare a vedere essere visti.
L’esposizione
delle opere di Marco Ferreri (Imperia,
1958; vive a Milano) mette a confronto, in un vasto itinerario di creazioni
alle pareti e attraversamenti di spazi/stanze speciali, modalitĂ differenti del
progettare: molteplici sono le intuizioni, immaginando, manipolando per rendere
piĂą bella e funzionale la quotidianitĂ , ma anche, nello scarto, nel gusto della
sorpresa, per reinventare cose e situazioni suscitando meraviglia, con
leggerezza.
Ritorna spesso l’eco,
il ricordo di Bruno Munari per
l’essenzialitĂ , il divertimento, il piacere della sintesi, la poliedricitĂ
della ricerca, disegnando, mettendosi alla prova, per l’industria e la casa,
sperimentando materiali antichi, naturali e sempre piĂą nuovi.
Ma c’è anche lo
scherzo d’artista, con il Multiplo
alimentare, la forma di Emmenthal sottovuoto numerata e firmata, parte di
un tutto circolare smembrato. Ed è “cibo firmato” anche L’ochina, composta da 250 contenitori di vetro sottovuoto pieni di foie gras, un multiplo per il gioco
dell’oca.
Tokyo si presenta invece assai utile: è una
borsa a mano/a tracolla che può diventare, conservando il suo compito, anche
giacca a vento. Ed Ellice è un
elegante, flessibile segnalibro in acciaio inox, con una sfera d’ottone che non
permette si perda tra le pagine. E c’è Titi,
la scopa maneggevole e resistente, sostituibili le spazzole, in diversi tipi di
fibra sintetica. E con Granlivorno le
librerie sono inclinate, una appoggiata all’altra.
Numerose le sedie
e i tavoli: di particolare essenzialità , purezza di linee, rigore è Hashi, con la base in stecche di massello,
mentre Leonardo è una struttura senza
viti, “la gravità unica colla”. E c’è
la lampada Eddy creata con Carlo Bellini che, simile al fumetto Tiramolla,
ha gli arti flessibili.
Ecco: una
risposta al desiderio, al bisogno di vivere tra oggetti utili e belli, potendo
forse così anche stare meglio, rendersi più disponibili all’ironia, al piacere
del sorriso.
valeria ottolenghi
mostra visitata 12 ottobre 2010
la rubrica design è diretta da valia bariello
dal 5 ottobre 2010 al 6 gennaio 2011
Marco Ferreri – Progettarepensieri
a cura di Silvana Annicchiarico
Triennale Design Museum
Viale Alemagna, 6 (Parco Sempione) – 20121 Milano
Orario: da martedì a domenica ore 10.30-20.30; giovedì ore 10.30-23
Ingresso: intero € 8; ridotto € 6,50/5,50
Catalogo Electa
Info: tel. +39 02724341; fax +39 0289010693; www.triennale.it
[exibart]
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Maggiori informazioni sil blog della mostra
http://www.designboom.com/weblog/cat/8/view/11928/marco-ferreri-soffi-vases.html