A Perugia, terra dalla ricca tradizione manifatturiera ma vergine dal punto di vista del design, si sviluppa una mostra dal forte impatto visivo ed emozionale. L’esposizione, allestita nei quartieri sotterranei della cinquecentesca Rocca Paolina, crea un tangibile contrasto tra le vie anguste del quartiere e la scenografia minimal dei progetti esposti.
Over design over è solo l’ultimo evento di InfinitoCittà, un incubatore (ideato e curato da Luca Beatrice) di mostre, workshop e reading letterari sul tema della città, che in un anno hanno cambiato il volto culturale del capoluogo umbro, iniettando il virus dell’arte contemporanea.
I curatori Andrea Margaritelli e Marco Rianò spiegano così il titolo della mostra: “
‘Over design over’, due parole gemelle equidistanti da una terza centrale compongono una circolarità, un anello di testo con licenza di ripetizione infinita”. Proprio in questo racconto circolare si sussegue una ricca selezione di oggetti firmati da quarantaquattro designer under trenta, attraverso cui poter riflettere criticamente sul design contemporaneo.
L’esposizione è divisa in tre differenti aree di indagine:
Materia, Tempo e Natura, ciascuna introdotta dalla testimonianza di un grande maestro del design italiano: ritroviamo
Michele De Lucchi per la Materia,
Enzo Mari per il Tempo e
Andrea Branzi per la Natura.
La sezione più emozionante è quella dedicata al Tempo, che
Sander Mulder sembra aver deciso di scandire attraverso l’ipnosi. Un minuto di gioco al
Pong (Pong Clock) sembra più interminabile dell’attesa dell’autobus. Il passare del tempo può dimostrarsi anche un po’ meno alienante e semplicemente evanescente, come hanno teorizzato
Lorenzo De Rosa ed
Ernesto Ladevaia, in arte
Sovrappensiero, con
Scented time, un orologio olfattivo. Sette candele dalla durata di venti minuti e dal profumo differente poste una di seguito all’altra; l’ultima fiamma di ogni candela serve per accendere la seguente e così via. Posizionando le candele in base alle profumazioni, si può paradossalmente capire quanto tempo è passato solo sentendo gli odori.
La Materia è indagata in tutte le sue forme, dal ready made all’eco-sostenibile e alla sperimentazione pura. Lo testimonia
Pieke Bergmans ,che ha realizzato trenta vasi a forma di virus, bolle di cristallo dall’aspetto elegantissimo, ottimo esempio di glass design. L’uso di metodi innovativi nel plasmare la materia è il leitmotiv di
Mashallah Design & Linda Kostowski, il cui risultato sono t-shirt che prendono a modello tre diversi soggetti, tagliati al laser e utilizzati per cucire curiose magliette.
La Natura viene letta sotto un nuovo aspetto scientifico e tecnologico, non più considerata come uno stadio primitivo da modificare, ma come un modello evoluto da imitare. In quest’ottica si configura il progetto di
Mathieu Lehanneur,
Bel Air, un sistema di filtraggio dell’aria basato su piante viventi utili a depurare gli ambienti della propria casa.
Questi sono solo alcuni esempi di un percorso sensoriale che incuriosisce il visitatore e lo stimola alla scoperta dei nuovi linguaggi dell’industrial design.