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29
ottobre 2009
I musei per bambini sono nati negli Stati Uniti con il Boston
Children Museum, costituito nel 1913 da un gruppo d’insegnanti con un approccio
innovativo. Approccio perfezionato negli anni ’60 dal pedagogo, e direttore
della struttura, Michael Spock, che ha teorizzato il metodo hands on: gli oggetti esposti vengono
finalmente tolti dai polverosi scaffali e lasciati nelle mani dei bambini.
Senza l’opprimente atmosfera dei musei tradizionali, i
piccoli visitatori possono così dare libero sfogo alla creatività, soddisfare
curiosità e, sperimentando, conoscere, imparare, apprendere. Oggi il metodo hands
on è alla base di
ogni museo per bambini all’avanguardia e spinge i curatori a far evolvere la
struttura con nuove attività ed esibizioni, per meglio stimolare e coinvolgere
i piccoli visitatori, e creare in loro un pensiero libero dagli stereotipi.
Molti i musei che hanno aderito: il Children’s Museum of
Melburne in Australia, il Kodomo-No-Shirodi a Tokio, Eureka! Museo dei bambini
a Halifax in Gran Bretagna, lo Zoom Kindermuseum di Vienna e la Cité des
Enfants a Parigi. In Italia ci sono il Muba – Museo dei bambini di Milano, la
Città dei ragazzi Genova ed Explora a Roma. Persino la carta dei diritti del
bambino dell’Onu sancisce il diritto alla conoscenza, che, trasmessa attraverso
un metodo innovativo, insegna ai bambini a sviluppare una serie di valori e ad
acquisire il piacere dell’apprendimento.
Ed è necessario che la conoscenza sia veicolata attraverso
strutture adeguate alle esigenze dei bambini e al loro potenziale creativo. Per
questo tali musei cambiano continuamente forma e caratteristiche, ma la capacità
di rimanere flessibili e creativi permette di rispondere alle esigenze in
continua evoluzione del target di riferimento: i bambini.
All’interno di questa filosofia generale si sviluppano
declinazioni diverse: ci sono spazi più concentrati sull’arte e altri più
attenti alla scienza; al Cairo, all’interno del Museo Egizio, c’è il primo
museo per bambini fatto interamente di Lego, che ospita tesori archeologici
ricostruiti con i mattoncini di plastica con cui in Occidente sono cresciute
intere generazioni.
Ma quello che si può trovare all’Hubertus Wald Kinderreich
(Hubertus Wald regno dei bambini) di Amburgo, dal febbraio 2008, è unico nel
suo genere: è un museo di design per bambini dagli otto anni in poi, all’interno
del Museum für
Kunst und Gewerbe (Museo
delle Arti Applicate). Arredato come un giardino delle meraviglie, fatto di
oggetti di design contemporaneo, donati da prestigiose aziende fra cui le
italiane Cassina, Edra, Flos, Zanotta, Moroso e Caimi. Sicuramente sarebbe
piaciuto a Bruno Munari, che con il suo metodo “giocare con l’arte” ha lasciato un’illustre
eredità: fare un percorso di scoperta e meraviglia con piccole cose da toccare,
manipolare, comporre, scomporre, sperimentare.
Ma lo scopo del Kinderreich è coinvolgere anche gli adulti
nella scoperta del design da usare per giochi creativi. E spesso accade che chi
accompagna i bambini interagisca con curiosità insieme a loro. Ci si può
travestire con costumi che lasciano spazio alla fantasia, giocare con le ombre
con una speciale parete, costruire architetture e paesaggi con pezzi di feltro
colorati o scoprire in uno strano bosco cose che non sono come sembrano. Oppure
farsi fotografare come se si fosse senza peso e creare piccoli film con
accessori in miniatura, mentre una tavola decorata in stili di varie epoche con
sedie di design invita a un pranzo fantastico.
Ma è già pronto un altro allestimento per nuovi percorsi
di scoperta. Si organizzano anche workshop in tema con le mostre ospitate dal
Kunst und Gewerbe e
i risultati diventano libri, come quello di origami organizzato nel periodo
della mostra dedicata a quest’arte orientale.
Il concetto dell’Hubertus Wald Kinderreich deve a Nils
Jockel, responsabile dell’area arte e design del Museum für Kunst und Gewerbe,
che sognava di avere un’“Alice nel paese delle meraviglie del design”, insieme a Jens Oestreicher, suo
collaboratore, e a Manuela von Rossem, anche lei collaboratrice dell’area arte
e design e oggi responsabile del Kinderreich, che inizialmente pensava a un
museo mobile per bambini che portasse il design, l’arte e la storia degli
oggetti nelle scuole, come primo contatto con questo mondo affascinante.
Una decina di collaboratori esterni fanno da guida,
accompagnano i bambini durante le feste di compleanno organizzate al museo e
aiutano nei fine settimana e nei periodi festivi. E questi “tre moschettieri”
sono pronti a sviluppare una nuova avventura: lo StilPlatz (Luogo dello Stile), un’entrata al
Museum für Kunst und Gewerbe che permetta un percorso interattivo di scoperta
del design prima di entrare nel museo, dove gli oggetti sono presentati in modo
classico.
L’allestimento dello StilPlatz à cambiato periodicamente, sul
modello già collaudato dell’Hubertus Wald Kinderreich e del Triennale Design
Museum di Milano curato da Silvana Annichiarico. E sicuramente gli adulti
avranno nei bambini gli ideali compagni di viaggio alla scoperta del design e
dell’arte.
Children Museum, costituito nel 1913 da un gruppo d’insegnanti con un approccio
innovativo. Approccio perfezionato negli anni ’60 dal pedagogo, e direttore
della struttura, Michael Spock, che ha teorizzato il metodo hands on: gli oggetti esposti vengono
finalmente tolti dai polverosi scaffali e lasciati nelle mani dei bambini.
Senza l’opprimente atmosfera dei musei tradizionali, i
piccoli visitatori possono così dare libero sfogo alla creatività, soddisfare
curiosità e, sperimentando, conoscere, imparare, apprendere. Oggi il metodo hands
on è alla base di
ogni museo per bambini all’avanguardia e spinge i curatori a far evolvere la
struttura con nuove attività ed esibizioni, per meglio stimolare e coinvolgere
i piccoli visitatori, e creare in loro un pensiero libero dagli stereotipi.
Molti i musei che hanno aderito: il Children’s Museum of
Melburne in Australia, il Kodomo-No-Shirodi a Tokio, Eureka! Museo dei bambini
a Halifax in Gran Bretagna, lo Zoom Kindermuseum di Vienna e la Cité des
Enfants a Parigi. In Italia ci sono il Muba – Museo dei bambini di Milano, la
Città dei ragazzi Genova ed Explora a Roma. Persino la carta dei diritti del
bambino dell’Onu sancisce il diritto alla conoscenza, che, trasmessa attraverso
un metodo innovativo, insegna ai bambini a sviluppare una serie di valori e ad
acquisire il piacere dell’apprendimento.
Ed è necessario che la conoscenza sia veicolata attraverso
strutture adeguate alle esigenze dei bambini e al loro potenziale creativo. Per
questo tali musei cambiano continuamente forma e caratteristiche, ma la capacità
di rimanere flessibili e creativi permette di rispondere alle esigenze in
continua evoluzione del target di riferimento: i bambini.
All’interno di questa filosofia generale si sviluppano
declinazioni diverse: ci sono spazi più concentrati sull’arte e altri più
attenti alla scienza; al Cairo, all’interno del Museo Egizio, c’è il primo
museo per bambini fatto interamente di Lego, che ospita tesori archeologici
ricostruiti con i mattoncini di plastica con cui in Occidente sono cresciute
intere generazioni.
Ma quello che si può trovare all’Hubertus Wald Kinderreich
(Hubertus Wald regno dei bambini) di Amburgo, dal febbraio 2008, è unico nel
suo genere: è un museo di design per bambini dagli otto anni in poi, all’interno
del Museum für
Kunst und Gewerbe (Museo
delle Arti Applicate). Arredato come un giardino delle meraviglie, fatto di
oggetti di design contemporaneo, donati da prestigiose aziende fra cui le
italiane Cassina, Edra, Flos, Zanotta, Moroso e Caimi. Sicuramente sarebbe
piaciuto a Bruno Munari, che con il suo metodo “giocare con l’arte” ha lasciato un’illustre
eredità: fare un percorso di scoperta e meraviglia con piccole cose da toccare,
manipolare, comporre, scomporre, sperimentare.
Ma lo scopo del Kinderreich è coinvolgere anche gli adulti
nella scoperta del design da usare per giochi creativi. E spesso accade che chi
accompagna i bambini interagisca con curiosità insieme a loro. Ci si può
travestire con costumi che lasciano spazio alla fantasia, giocare con le ombre
con una speciale parete, costruire architetture e paesaggi con pezzi di feltro
colorati o scoprire in uno strano bosco cose che non sono come sembrano. Oppure
farsi fotografare come se si fosse senza peso e creare piccoli film con
accessori in miniatura, mentre una tavola decorata in stili di varie epoche con
sedie di design invita a un pranzo fantastico.
Ma è già pronto un altro allestimento per nuovi percorsi
di scoperta. Si organizzano anche workshop in tema con le mostre ospitate dal
Kunst und Gewerbe e
i risultati diventano libri, come quello di origami organizzato nel periodo
della mostra dedicata a quest’arte orientale.
Il concetto dell’Hubertus Wald Kinderreich deve a Nils
Jockel, responsabile dell’area arte e design del Museum für Kunst und Gewerbe,
che sognava di avere un’“Alice nel paese delle meraviglie del design”, insieme a Jens Oestreicher, suo
collaboratore, e a Manuela von Rossem, anche lei collaboratrice dell’area arte
e design e oggi responsabile del Kinderreich, che inizialmente pensava a un
museo mobile per bambini che portasse il design, l’arte e la storia degli
oggetti nelle scuole, come primo contatto con questo mondo affascinante.
Una decina di collaboratori esterni fanno da guida,
accompagnano i bambini durante le feste di compleanno organizzate al museo e
aiutano nei fine settimana e nei periodi festivi. E questi “tre moschettieri”
sono pronti a sviluppare una nuova avventura: lo StilPlatz (Luogo dello Stile), un’entrata al
Museum für Kunst und Gewerbe che permetta un percorso interattivo di scoperta
del design prima di entrare nel museo, dove gli oggetti sono presentati in modo
classico.
L’allestimento dello StilPlatz à cambiato periodicamente, sul
modello già collaudato dell’Hubertus Wald Kinderreich e del Triennale Design
Museum di Milano curato da Silvana Annichiarico. E sicuramente gli adulti
avranno nei bambini gli ideali compagni di viaggio alla scoperta del design e
dell’arte.
francalma nieddu
la rubrica design è diretta da valia bariello
*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 60. Te l’eri
perso? Abbonati!
Hubertus Wald Kinderreich – Museum für Kunst und Gewerbe
Steintorplatz – 20099
Hamburg
Info: service@mkg-hamburg.de;
www.mkg-hamburg.de
[exibart]