Quando scoppiò la rivoluzione iraniana Behrouz Kolahi stava frequentando il secondo anno di università a Torino. Si era trasferito con l’intenzione di prendere una laurea in Architettura, per poi tornare al suo Paese ad esercitare la professione. Furono proprio gli eventi politici in Iran a fargli prendere la decisione di restare in Italia, per recuperare la tradizione della sua famiglia, da diversi decenni impegnata nel commercio del tappeto antico. Aprì quindi una galleria di tappeti nel centro di Torino, continuando intanto i suoi studi universitari.
Ma da sempre il suo desiderio era stato quello di fare incontrare le tecniche di tessitura millenarie del tappeto con l’universo sconfinato di forme e di stili dell’estetica occidentale. Quando ancora la tendenza nell’ambito dell’arredo tessile era il tappeto orientale, Behrouz Kolahi decise di proporre una collezione di tappeti assolutamente innovativa: Labirinth on the rug. Tecniche artigianali come il kilim e il sumak, colori e tessuti naturali, furono impiegati per realizzare tappeti sui quali figuravano suggestive piante di labirinti, mutuate da antiche xilografie e pavimenti di storiche cattedrali europee. L’esperimento funzionò: la mostra che il giovane iraniano allestì presso il proprio showroom torinese riscosse un buon interesse da parte del pubblico e della stampa.
Tre anni dopo, nel 1993, Kolahi divenne socio fondatore di un’azienda specializzata unicamente in tappeti contemporanei. Per questa ricoprì il ruolo di designer e amministratore delegato.
La competenza accumulata in questi anni -attestata anche da un corso che venne chiamato a tenere all’Istituto Europeo di Design- lo portò a creare un proprio brand, Stile BK. Ormai libero di esprimere al massimo un innato gusto estetico, dotato di una flessibilità tale da permettergli di adattarsi alle infinite declinazioni dell’arredo contemporaneo, Behorouz Kolahi ha portato in breve tempo il suo brand all’attenzione di un vasto pubblico internazionale. Si è distinto in fiere come Domotex (Hannover) e Heimtextil (Francoforte), facendo parlare di sé tra le pagine della rivista Interiors e nel libro Contemporary Rugs-Art and Design. Ha realizzato inoltre collezioni per il Tappetificio Nazionale Radici e per Harrod’s.
Quest’anno per la prima volta Stile BK, già da tempo attivo nel mercato europeo e statunitense, è stato chiamato a partecipare all’International Carpet Show di New York, insieme alle più prestigiose firme dell’arredo tessile contemporaneo.
E’ impossibile trovare una definizione univoca per le collezioni Stile BK. L’unica costante è la volontà di vivificare la tradizione attraverso un confronto continuo con il presente, di congiungere archetipi ancestrali e icone del contemporaneo, con una sensibilità per il colore quasi pittorica. Il risultato è un prodotto sartoriale dagli elevati standard qualitativi capace di andare oltre il semplice complemento d’arredo, attraverso un originale intreccio di temi e di tempi.
luca vona
Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…
Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…
Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…
Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…