Presso il celebre postal code 90210 di Beverly Hills svetta la residenza di Andrea Michaelson, una delle migliori interior designer non solo del luogo, ma anche di Bel Air, di Hollywood e della California meridionale. Acquistata circa venticinque anni fa in stile Régence, la casa è stata radicalmente rinnovata nel 1994 e successivamente ristrutturata nel 2008. Si tratta di una vera e propria celebrazione della quintessenza dello stile di vita indoor/outdoor californiano.
Prima vi è una piscina esterna inquadrata da regole geometriche, poi una struttura essenziale immersa nella natura che esprime tutto l’influsso del design ambientale ereditato dalla Michaelson, fin dai suoi studi universitari a Pasadena. Una serie di sale di ricevimento, poste in successione, conducono a cinque camere da letto, alcune di esse con soffitti elevati a più di cinque metri. Gli infissi e le porte, realizzate su misura e rivestite in rame, aggiungono note industrial al complesso.
La casa ad oggi misura circa 7mila metri quadrati, offre un appartamento per gli ospiti e possiede uno studio separato che aggiunge alla residenza altri 1.850 mq. Tale studio è la sede di AMD – Andrea Michaelson Design, la rinomata agenzia da lei guidata che riesce a offrire al cliente, in maniera mirata e personalizzata, una vasta gamma di servizi di architettura e decorazione d’interni. Disegnata appositamente per il proprietario, ne diventa un prolungamento architettonico che ha come finalità non quella di mercato, bensì quella estetica. Il background compositivo della designer americana si manifesta in tutti i progetti che portano il suo nome e, conformemente ad essi, gli arredi della residenza di Beverly Hills sono caratterizzati, in senso artistico, dal duplice fattore di densità e dettaglio. Il primo è sancito dal contrasto tra l’ispirazione classica, ereditata dall’architetto Paul Revere Williams (Los Angeles, 1894), e l’eclettismo contemporaneo. Il secondo è dato dalla specializzazione della designer in gioielli fatti a mano, nel restauro personalizzato e in accessori vintage, di cui troviamo numerosi esemplari nella dimora californiana.
Le pareti imponenti e i pavimenti in cemento sono stratificati con recuperi architettonici e oggetti d’epoca, trattenendo un’atmosfera dalla raffinata complessità, dettata dal senso di immanenza dei volumi puri che la compongono. Una fitta collezione artistica conferisce continuità e attualità allo stile della struttura, «proponendosi di trasformare le influenze del passato in nuovi modi di vivere che evocano risposte emotive», citando le parole della stessa Michaelson.
I frequenti viaggi in Europa e negli Stati Uniti hanno aiutato a formare una filosofia di design avvolgente, nella cura delle collezioni di tessuti, utilizzate per i divani in seta con finiture in passamaneria, di mobili contemporanei e di elementi decorativi, come i preziosi tappeti Aubusson e i particolareggiati arazzi fiamminghi. «La mia filosofia è che se ami un oggetto dovrebbe reggere il confronto; l’aggiunta di esso nella stanza dovrebbe solo contribuire all’estetica complessiva dello spazio», conclude la top designer.
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