Start! Fuorisalone è tornato e il design si è rigenerato come una fenice dalle sue ceneri post pandemiche. Tra Omicron resiliente e inquietanti venti di guerra nel cuore di una Europa disunita, a Milano la mascherina è sparita. Furoreggia il design sull’onda della leggerezza, nella capitale della cultura progettuale che torna a essere visionaria e i progettisti immaginano skyline sostenibili, paesaggi ibridi tra natura e tecnologia dai materiali riciclabili, biodegradabili nell’ottica dell’economia circolare.
Se poi, oltre alla mondanità, ai party, alla movida, alle bollicine, alle notti insonni scandite da musica elettronica, qua e là c’è anche qualcosa di più, lo scopriremo vivendo. Per questa settimana godiamoci lo spettacolo delle merci e delle architetture effimere diffuse e lo show del design creativo, in una Milano festaiola, da vivere on the road, sostenibile, creativa e concreta nell’arte del fare cose etiche ed estetiche insieme. E nell’attesa di un coordinamento che avvicini la Fiera a Rho e gli oltre 800 eventi previsti nel Fuorisalone, per ora ancora separati in casa, tra un distretto e l’altro (Brera, Tortona, 5Vie, Durini, Venezia, Isola, Stazione Centrale, NoLo, Baggio, Ciminano…) qua e là c’è spazio per tutti i gusti. Che la festa cominci!
La danza dei progettisti si inaugura all’Università Statale con la mostra evento di INTERNI per il Furisalone 2022 intitolata “Design Re-generation” (via Festa del Perdono 7, fino al 13 giugno), con più di 40 progetti tra installazioni, mostre, architetture temporanee e allestimenti chic-choc. L’obiettivo è di proporre una riflessione corale sul design come attitudine a migliorare il nostro complesso presente, per un futuro migliore. Alla Statale tutto è rigenerazione, riqualificazione, recupero, rinascita, per un design volto a mettere in evidenza una nuova coscienza progettuale, espressa attraverso materiali compatibili con l’ambiente, meno antropizzato e più green. Così, tecnologia, politica, geologia, antropologia, astrofisica, biologia, arte e musica segnano e sognano una nuova visione della cultura del progetto, all’insegna del più legno e meno plastiche, a meno che non siano biodegradabili.
È dominante il tema del labirinto, ispirato ai giardini all’italiana come “The A-maze Garden” di Lissoni Associati con Amazon, o circolari come “Labyrinth Garden” di Raffaello Galiotto, con ardi (625 metri quadrati di prato, Cortile della Farmacia). Nel Cortile d’Onore furoreggia la torre-cannocchiale riflettente, “Sideral Station”, creata con Whirlpool e firmata da AMDL CIRCLE di Michele De Lucchi, guru della cultura radicale. L’icona incoraggia a guardare verso il cielo all’insegna di una creatività astrale, proiettata verso il futuro. La sua torre alta 14 metri, con pannelli di Alucobond, materiale sostenibile, traslucido e riflettente, forma un cono che, se attraversato, al suo interno genera una sensazione di benessere attraverso stimoli che trasmettono armonia e riequilibrano l’energia. Ha dichiarato Michele De Lucchi: «È una torre per guardare in alto e immaginare visioni alternative del domani. L’esperienza immersiva al suo interno, dove si esplorano gli spazi emozionali, è pensata per meravigliare e spingere il visitatore a continuare a sognare un domani meritevole di essere vissuto».
Le maxi installazioni da provare oltre che da guardare nei chiostri sono invitanti, sempre nel cortile d’Onore, tra le altre incanta un pezzo di cantiere fascinoso, “Fabbrica” di Piero Lissoni con SanLorenzo, una grande impalcatura all’insegna di nuove sfide ambientali, fatta di tubi Innocenti e rampe in lamiera, che conduce in sale con una pedana di legno nautico soprelevata, da cui si può ammirare la bellezza dell’architettura quattrocentesca del Filarete da una prospettiva diversa, che avrebbe entusiasmato Italo Calvino.
Castagna-Ravelli, con il progetto “Light is Life”, insieme a Ledvance ed Eurostands, nel Loggiato al primo piano del chiostro centrale, evoca il tema della rinascita e del ciclo vitale, con l’oggetto iconico dell’uovo, ispirato alla Pala da Montefeltro di Piero della Francesca, custodita nella Pinacoteca di Brera.
Le utopie non finiscono nel quartiere generale del Furisalone 2022, nella straordinaria cornice quattrocentesca, ma sono di scena anche nel distretto delle 5Vie, che raccoglie, nei cortili e all’interno di eleganti palazzi, progetti incentrati sul tema “Prototyping Utopias – Design in transition”. Tra gli altri, è una chicca “Codice Subacqueo. Le forme dell’estruso ridisegnano e colorano i fondali marini”, concept e installazione di Gianluca Sgalippa nel raffinato e luminoso showroom Ponzio, in via G. Barellai 6. Il marchio storico, impegnato da 80 anni nello sviluppo di tecnologie e finiture in alluminio, con questa installazione sui generis, da attraversare piuttosto che da raccontare, si spinge oltre le aspettative del mercato per immergersi in una dimensione progettuale assolutamente minimale ma onirica, volta a configurare un ambiente pseudo-labirintico, giocato sulle tonalità del blu e del verde acqua, come metafora del fondo marino.
Di nuovo c’è che non ti aspetti di trovare, proprio qui, un luogo smaterializzato e avvolgente, in cui la luce sembra concretizzare spazi cromatici. Tutto si basa sul sistema cromatico NCS Colour Centre Italia, grazie a una sequenza di pannelli in parziale sovraimpressione, basato su pattern nato da geometrie dei tubolari in sezione, che costituisco il DNA del marchio Ponzio. Qui, nel profondo blu dipinto di blu di Sgalippa, un pensiero concreto si materializza, tra palette di tonalità fredde e trasparenti. E così il mare è evocato anche a Milano.
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