Il Natale si avvicina inesorabile e se nelle nostre città si respira già una certa aria, è venuto ormai il momento di segnare i giorni. Magari con il Calendario dell’Avvento che Tiffany ha personalizzato con Equals Pi, la bellissima opera realizzata nel 1982 da Jean-Michel Basquiat, che abbiamo già visto come preziosissimo “sfondo” della recente campagna pubblicitaria di grande successo “About Love”, con testimonial d’eccezione due elegantissimi Beyoncé e Jay-Z. Il calendario, in edizione limitata e in vendita a 150mila dollari, è in effetti più un oggetto, una scultura: si tratta di un armadio di legno che custodisce all’interno 24 box nella tipica tonalità di blu, richiamata appunto dall’opera di Jean-Michel Basquiat, riprodotta sulla facciata del mobile. Ogni scatola è chiaramente piena di articoli Tiffany, inclusi gioielli di varie collezioni come Tiffany HardWear, Tiffany T1 e altre creazioni della designer Elsa Peretti.
Prima di apparire nella nuova campagna di Tiffany, per quasi 40 anni Equals Pi è stato in mani private, poco noto al pubblico. Il dipinto, che presenta molti elementi tipici del grande artista, come i teschi e la scrittura scarabocchiata, è impostato su una tonalità molto simile al Tiffany Blue ed era di proprietà di altri due magnati della gioielleria, i designer italiani Alberto e Stefania Sabbadini, che lo acquistarono nel 1996 a un’asta di Sotheby’s a Londra per quasi 253mila sterline. Secondo quanto abbiamo potuto apprendere, il dipinto ora appartiene a Bernard Arnault, il proprietario di LVMH, il grande conglomerato del lusso che ha da poco acquisito Tiffany. Arnault è poi uno dei maggiori collezionisti d’arte al mondo: tra le altre cose, è il fondatore della Fondation Louis Vuitton pour la création ed eterno rivale di Francois Pinault di Palazzo Grassi e della Bourse de Commerce.
Tiffany ha spiegato che l’idea alla base del calendario dell’avvento è rendere omaggio all’abitudine di Jean-Michel Basquiat di dipingere su superfici ordinarie (oppure straordinarie, a seconda del punto di vista, sicuramente non convenzionali, almeno all’epoca), come frigoriferi, pannelli di compensato, fogli di cartone e le porte delle case. La mossa di Basquiat, che rientra nella campagna con Bey e Jay, fa parte di una più ampia strategia di modernizzazione di Tiffany, che così fa la sua entrata ufficiale nell’arte contemporanea, ambiente con il quale, peraltro, già c’erano tantissimi legami, in particolare con quello di New York, ovviamente.
Nella Grande Mela si trovano le scintillanti vetrine del Flagship Store di Fifth Avenue e parte dell’allure della città è dovuto proprio alla presenza del brand. Per rinforzare questo legame, Tiffany ha annunciato anche una nuova partnership con Free Arts NYC, organizzazione dedicata ai giovani delle comunità svantaggiate. La Maison donerà 250mila dollari ricavati dalla vendita del Calendario dell’Avvento 2021, per una serie di programmi incentrati sull’accessibilità alle arti creative.
D’altra parte, lo stesso Jean-Michel Basquiat nacque a Brooklyn, il 22 dicembre del 1960, da padre haitiano e da madre statunitense di origini portoricane, diventando poi un’icona della blackness. E se il mondo dell’arte ha trasformato Basquiat in un brand di lusso, ora sembra che Tiffany voglia andare ancora più in alto.
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