02 ottobre 2022

La “Graphique Internationale” che ha creato lo stile italiano

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Sapete perché il nostro cervello reagisce meglio ad alcuni colori primari e meno a quelli secondari? Lo sapevano i maestri della grafica, che hanno disegnato la storia del nostro Paese e che potrete incontrare al Magazzino delle idee a Trieste, in "L’Italia e l’Alliance Graphique Internationale. 25 graphic designer del ‘900"

Giovanni Pintori, Olivetti Tetractys. Manifesto, 1956. Associazione Archivio Olivetti, Ivrea (dettaglio)

Il novecento è stato un secolo forte, escludendo le innumerevoli guerre e le due mondiali, e oltre all’orrore abbiamo avuto anche un centinaio di anni artisticamente proficui, davvero esemplari sotto questa luce.
L’arte, l’architettura, il teatro, la musica, la danza, il cinema e la grafica hanno vissuto momenti importanti e importantissimi tanto da fare emergere figure estremamente significative nel proprio campo. Ad esempio in pochi sanno che la Grafica è nata prima del novecento, già a metà del ottocento gli artigiani e gli artisti usavano “creare graficamente” copie delle proprie opere, grazie anche all’avvento di macchinari sempre più industriali e meno manuali. Secondo la gente e gli stereotipi comuni, la grafica si occupa di creatività, web, pubblicità e marketing alla fine di rendere i copy o o le claim più belli ed attraenti. In realtà la Grafica ha un’unica funzione, ovvero: spiega attraverso segni, forme e colori un oggetto, una merce, un segnale etc,etc.

Erberto Carboni, Barilla. La pasta del buon appetito, manifesto, 1952
(© Archivio Storico Barilla, Parma)

Come materia la Grafica è importante oggi come ieri per il semplice fatto che è composta essendo un linguaggio vero e proprio, da diversi codici e da diverse impostazioni stilistiche. Ad esempio lo sapevate perché il nostro cervello reagisce meglio ad alcuni colori primari e meno a quelli secondari, ad esempio con il rosso? È una domanda da neuroscience ma vi stupireste a scoprire che la risposta un grafico la conosce, eccome! Bob Noorda, Franco Balan, Giancarlo Liprandi, Massimo Vignelli e Roberto Sambonet, sono solo alcuni dei nomi di grafici, anzi di maestri della grafica che potete trovare in mostra negli spazi del Magazzino delle idee a Trieste; mostra che si intitola: “L’Italia e l’Alliance Graphique Internationale. 25 graphic designer del ‘900” aperta il 21 settembre e che potrete visitare fino al 6 gennaio 2023. La mostra ha una qualità davvero alta, classica di quelle mostre da grande metropoli internazionali e che negli spazi di questo luogo triestino fa la sua bella figura.

Armando Milani, War / Peace, manifesto, 2003

Una mostra che racconta grandi nomi della grafica internazionale e nazionale, con l’ausilio delle loro opere più significative o conosciute, o addirittura in alcuni casi con opere di minore importanza ma di equal qualità grafica. Troverete un accurata selezione, un ottimo rimando a bacheche con libri sull’argomento e con i progetti storici di questi maestri; ad esempio sapevate che la grafica della metropolitana di New York è stata realizzata da un italiano? E che il logo della grafica della metropolitana di Milano è stata disegnata dallo stesso grafico olandese che ha seguito per diverso tempo la grafica della Pirelli?
Vi stupirete a scoprire che i due grafici si conoscevano e che hanno segnato la storia di questa materia nello scorso secolo, li troverete in mostra insieme ad altri colleghi non da meno.

Walter Ballmer, Olivetti Valentine, manifesto, 1969, (Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea)

La mostra a Trieste presso i Magazzini delle idee è una collettiva unica, un gioiello nel suo genere, davvero entusiasmante per il visitatore che conosce la materia e interessante e divulgativa per chi non la conosce.
Un ottimo pretesto per andare a Trieste, ma prima di partire vi diamo un consiglio se siete a digiuno sull’argomento: magari leggetevi qualcosina di relativo come ad esempio la biografia di Bob Noorda. O se preferite potete fare un semplice gioco: fotografate qualche logo nella vostra città e magari scoprirete che qualche grafico tra quelli in mostra lo ha pensato e disegnato quando ancora dovevate nascere, ad esempio il logo della Eni, o quello della Lancia.
Il novecento è anche uno di quei secoli che racconta di questi personaggi, alcuni di loro diventati leggenda e che hanno disegnato i loghi delle aziende o di luoghi riconducibili alla storia del nostro paese.

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