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Entra nel vivo la Milano Design Week che, pur in una dimensione ridotta, tra incertezze e difficoltà, fino a ora ha riservato gradite sorprese e dato l’occasione di scoprire nuove zone della città (qui il nostro ampio reportage). In attesa della prossima edizione del Salone, che si terrà tra soli sei mesi, ad aprile 2022, i brand hanno puntato su un approccio più leggero e sostenibile ma, non per questo, anzi, forse a maggior ragione, non meno poetico e creativo.
Tra le realtà più presenti e influenti nel settore dell’arredamento, Poliform partecipa all’edizione 2021 del Supersalone proponendo una installazione audio e video che racconta la propria storia, interpretata dallo sguardo d’autore di Paolo Roversi. Sensibile interprete del ritratto e della moda, formatosi sulla lezione di Richard Avedon, Helmut Newton e Guy Bourdin, capace di creare atmosfere dalla forte carica emotiva, il fotografo classe 1947 è l’autore di una serie di immagini confluite in un elegante volume, “Time, Light, Space”, pubblicato nel 2020 da Rizzoli per celebrare i 50 anni di attività dell’azienda italiana che ha saputo creare una dimensione dell’abitare unica e riconoscibile in tutto il mondo.
Fondata dai cugini Alberto Spinelli, Aldo Spinelli e Giovanni Anzani, che trasformarono l’impresa artigiana di famiglia fondata nel 1942 in un’industria moderna, lo stile di Poliform si riassume nei concetti di flessibilità, semplicità e apertura al futuro. Questa vicenda è raccontata al Padiglione 4 di Fiera Milano Rho attraverso un set di 30 metri, che coinvolge il visitatore in un’esperienza immersiva e multisensoriale, scandita da immagini e video. «Ogni giorno mi sveglio e non so mai cosa possa diventare la soglia verso quell’altra dimensione dove mi porta la fotografia. A volte è un sorriso, uno sguardo, a volte un oggetto, uno spazio», ha spiegato Roversi.
A guardare a un futuro sostenibile – uno dei leit motiv della Milano Design Week –, partendo dalla riconoscibilità del proprio stile, è anche Tod’s. Al Salone del Mobile 2021, l’azienda fondata agli inizi del Novecento da Filippo Della Valle presenta ARTCYCLING, un progetto sviluppato in collaborazione con Willie Cole.
L’artista statunitense, lavorando con gli artigiani di Tod’s, ha realizzato una serie di sculture usando scarti di produzione e materiali inutilizzati, scartati o incompleti, trasformati in materie prime per le opere d’arte, ora esposte alla Boutique Tod’s in via Montenapoleone 13 e acquisite nella collezione del marchio. Tutto ciò che rimane del ciclo produttivo di scarpe, borse e cinture – che nel caso di Tod’s è ancora artigianale – è stato rimesso in circolazione sotto una nuova forma creativa da Cole, apprezzatissimo per la sua vena poetica e ironica readymade a partire da oggetti multipli. Traendo ispirazione da queste opere e da questa concezione di riutilizzo, Tod’s ha presentato anche una nuova collezione di borse e accessori in numero limitato, chiamata Tod’s Mosaic, accompagnata da una selezione di oggetti per la casa.
Famoso per le sue bruciature di ferro da stiro su vari supporti e per i suoi richiami all’eredità afroamericana e alla tradizione tessile ghanese, non è la prima volta che Cole lavora con le scarpe. In Anne Klein With a Baby in Transit, opera del 2009, l’artista usò delle scarpe a tacco alto scartate per rappresentare una madre e un bambino.