L’azienda tecnologica inglese Petit Pli ha inventato un abito unisex costituito da un tessuto mono-fibra in poliestere che consente di adattarsi a ogni corpo e statura. Il materiale, infatti, si espande e si contrae a seconda della costituzione della persona. L’azienda aveva precedentemente adottato questo tipo di materiale già per la collezione bambini. Ora anche gli adulti, comprese le donne incinte, potranno usufruire di questo materiale versatile ed elastico. Infatti, il tessuto si adatta all’aumentare della pancia durante tutto l’arco della gravidanza per poi restringersi dopo il parto. Questo non lede il tessuto che proprio per le sue caratteristiche consente una vestibilità prolungata nel tempo.
«I vestiti Petit Pli sono confortevoli e consentono qualsiasi tipo di movimento con facilità. Si espandono attorno al torace, sotto le braccia e sono costituiti da materiale elastico per quanto riguarda i pantaloni», ha dichiarato Ryan Mario Yasin, fondatore e CEO di Petit Pli.
La collezione comprende un giacchetto, una maglia e i pantaloni. Tutti e tre sono accomunati dallo stesso stile e vestibilità. L’azienda si augura che questo tipo di vestiti possa ridurre l’emissione di CO2 nel settore della moda poiché è molto frequente lo spreco anche in questo ambito. Infatti, il materiale di cui sono fatti molti abiti in commercio non ne consentono una vita lunga e quindi molti di essi finiscono nella spazzatura. La mono-fibra permette, invece, di essere utilizzata più e più volte senza che essa si rovini. L’unica taglia adattabile a tutti consente, inoltre, una minore produzione di vestiti e di conseguenza un maggior rispetto verso l’ambiente.
L’azienda ha precedentemente creato una collezione apposita per i bambini che si adatta alla loro crescita. Questo è utile a far sì che, soprattutto durante i primi anni di vita, non c’è un bisogno continuo di acquisto di vestiti da parte dei genitori. Oltre a far risparmiare soldi, questo tipo di design consente un impatto zero. Il materiale è completamente riciclabile.
Petit Pli si è occupata recentemente anche della creazione di mascherine per prevenire il contagio del Coronavirus. Queste sono realizzate attraverso un materiale elastico proveniente dal riciclaggio delle bottiglie di plastica. Come i vestiti, anche le mascherine si adattano a ogni forma del viso e possono essere lavate e utilizzate molte più volte rispetto alle normali mascherine garantendo la stessa protezione.
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…