Si è chiusa la 61esima edizione di MODALISBOA al Pátio da Galé nel cuore di Lisbona, che ha visto non solo diversi fashion show, ma anche presentazioni, una mostra e diversi talk su tematiche tra cui la circolarità nella moda. Il tema dell’edizione, MODALISBOA À LA CARTE, vuole essere un invito giocoso alimentato dall’atto della condivisione. La moda è pensata come un menu stagionale con diverse portate, tra show mostre e presentazioni, una degustazione di stili diversi dove la mise en place è organizzata da MODALISBOA, ma la creatività è servita dagli stessi designer portoghesi. Collezioni con visioni differenti che rappresentano la nuova generazione del Fashion Design che riflette sul presente e il futuro del territorio e, di conseguenza, l’identità e le questioni sociali che stanno attualmente guidando la creazione. Fil rouge tra i designer è la preoccupazione verso l’uso di processi produttivi a minor impatto ambientale e una moda responsabile che utilizza stampe realizzate con processi naturali, fibre naturali e materiali riciclabili.
Tra momenti di backstage e fashion show, questi i designer da seguire.
DuarteHajime è il brand con nuovo nome fondato da Ana Duarte (Lisbona, 1991), che dopo il contest Sangue Novo e diversi premi (nel 2021 ha vinto il C.L.A.S.S. Icon Award) si caratterizza per le stampe realizzate dalla stessa designer. DuarteHajime intende ridefinire il concetto di streetwear, focalizzandosi sulla sostenibilità tramite tessuti naturali e tecnologici. Hajime è una parola giapponese che significa “inizio”. Nelle arti marziali tradizionali giapponesi, come judo, karate, aikido e kendo, indica il comando verbale di “iniziare”. Il brand nel 2023 ha iniziato un nuovo percorso (da Duarte in DuarteHajime) mantenendo la stessa visione, raccontando storie in un’ottica e stile urban, con attenzione alla qualità e materiali tutti Made in Portugal e sostenibili.
Filipe Cerejo ha iniziato il suo viaggio nella moda a Porto, ma si è trasferito a Londra, dove ha conseguito una laurea in Fashion Design presso la Middlesex University, nel 2021. La sua collezione di laurea è stata esposta anche al British Fashion Council e da ShowStudio. Nel 2022 ha vinto il premio Polimoda all’interno di Sangue Novo, il concorso per giovani designer di ModaLisboa, che gli è valso la possibilità di vincere un Master in Collection Design al Polimoda di Firenze. La sua visione nella progettazione vuole evocare un’idea di sensualità e identità unica, offrendo una nuova prospettiva dell’abbigliamento maschile.
Constança Entrudo, una delle designer più sperimentali della Lisbon Fashion Week che ci ha fatto entrare nel suo studio nel cuore di Lisbona. La sua S/S 24 vuole fare riflettere sui pericoli del riscaldamento globale, che ha cancellato l’esistenza dell’inverno. I capi della collezione sono progettati per riflettere questo drammatico cambiamento: immagina un ufficio in cui gli abiti tradizionali e le camicie a righe in popeline sono sottoposti a strappi e tagli, e i loro frammenti intrecciati in canotte in jersey strappato destrutturate. La designer lavora sul concetto di riappropriazione di oggetti scartati e riassemblati in modo casuale come accade nell’arte Dadaista.
Così le stampe presenti in questa collezione derivano da fotografie di natura morta di oggetti di uso quotidiano, tra cui la giocosa giustapposizione di fiocchi di Natale con conchiglie e altri motivi di ispirazione marina, nonché intricate sculture che ritraggono penne a sfera da ufficio intrecciate con fili. Queste sculture e fotografie di oggetti scartati suggeriscono gli scambi invisibili della vita quotidiana. Uno sguardo ironico e critico sulla cultura del consumo e sullo spreco.
Sempre nel segno della sperimentazione la moda come espressione creativa di Ivan Hunga Garcia, che si sta facendo conoscere per la sua ricerca couture grazie al progetto “Botanical Apparel” che ha debuttato alla Lisboa Fashion Week (concorso Sangue Novo) nel marzo 2022. Il designer lavora sul concetto di incubazione di materiali tessili e “Land Art” che diventa abito, un omaggio al patrimonio ancestrale.
Intersezioni arte, moda e cinema per Lidija Kolovrat con il suo brand KOLOVRAT, che definisce il suo linguaggio attraverso la decostruzione e la cultura urbana. Il marchio da sempre ha a cuore l’impatto delle sue creazioni, sia per l’ambiente – valorizzando la sostenibilità e l’upcycling – sia per i clienti. Kolovrat crede che l’abbigliamento rifletta il nostro mondo interiore, la nostra geometria sacra e il nostro linguaggio simbolico. «L’intuizione, la spiritualità e l’innovazione sono il modo per raggiungere l’unicità del pezzo che sarà co-creato per ognuno, in modo che ogni persona possa potenziarsi con il proprio vero sé e abbracciare il senso di bellezza e l’inaspettato», ha dichiarato la stessa Lidija Kolovrat.
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