Se sei curioso di conoscere la storia del famosissimo brand IKEA non ti resta che andare ad Älmulth, in Svezia, dove nel 2016 è stato aperto il primo museo dedicato al celebre marchio di home furnishing, realizzato proprio nello stesso edificio che è stato sede del primo negozio. Ma se non hai tempo di andare fin lì (e lo capisco) sappi che il museo ha aperto anche le proprie porte digitali: si tratta dell’IKEA Museum Digital, contenitore di racconti, reportage, testimonianze, video, cataloghi a portata di click e consultabili virtualmente.
«IKEA Museum è rivolto a tutti coloro che sono curiosi di IKEA, curiosi della nostra storia, curiosi del design, curiosi di come Ingvar Kamprad del piccolo Agunnaryd ha creato l’azienda globale che siamo oggi. Oppure sei solo curioso di sapere come era il nostro primo grande magazzino», si legge nel sito del colosso svedese. Le aspettative non vengono certo tradite, vista la possibilità di navigare tra svariato materiale informativo, con la sensazione che il fondatore, Ingvar Kamprad, non abbia più segreti da nasconderci.
La storia si snoda a partire dalla nascita dell’azienda nel 1943, a cui seguono errori, innovazioni e colpi di genio: insomma, ne ha fatta di strada il signor Kamprad rispetto al suo primo business fatto di penne, orologi e calze di nylon. A proposito, sapevi che IKEA è l’acronimo di Ingvar Kamprad Elmtaryd (la fattoria in cui viveva) Agunnaryd (il suo paese)? E se ti dicessi che in quasi 80 anni i loghi sono stati 31, ognuno – ovviamente – con la sua idea di brand identity? Pensa che l’azienda ha iniziato a vendere mobili solo a partire dal 1948, dando vita, passo dopo passo, a quell’idea di design democratico che conosciamo oggi e che ha contribuito a rendere IKEA un punto di riferimento internazionale. Anche la sezione dei cataloghi ha a che fare con l’evoluzione del marchio stesso, dimostrando come i cambiamenti della storia siano direttamente proporzionali a quelli del gusto in materia di arredamento. E, scontato dirlo, tutte queste informazioni le trovi nella piattaforma digitale del museo svedese.
«Raccontiamo molti ‘dietro le quinte’ che finora IKEA non aveva mai svelato pubblicamente. Che siano trionfi, clamorosi errori, avventure pericolose o collasso rivoluzionari, abbiamo cercato sempre di dire le cose come stanno», ha commentato Jutta Viheriä, responsabile delle iniziative strategiche del museo. Non ci resta, quindi che viaggiare nel tempo con i prodotti e le storie dell’azienda, con un po’ di nostalgia ma tanta curiosità.
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